Il Napoli segnerà in eterno la data del 4 maggio 2023 per il trionfo in serie A. Purtroppo si registrano episodi di violenza tra tifosi
Nessun tifoso del Napoli dimenticherà mai la data del 4 maggio 2023, da segnare per sempre nei ricordi e nella mente per la conquista del terzo Tricolore della propria storia. Napoli è scoppiata di felicità, incontenibile fino a notte fonda. E non solo a Napoli, ma in tutta Italia ed i tante zone del mondo.
Speciali di varie emittenti televisive a mandare in onda il trionfo di una squadra che non era neanche considerata tra le candidate alla qualificazioni in Champions League; Spalletti invece ha saputo tenere il gruppo unito, dopo l’addio di uomini chiave che avevano gettato un po’ tutti nello sconforto. Ma alla Dacia Arena, purtroppo è accaduto qualcosa, che non è piaciuto a nessuno.
Al fischio finale dell’arbitro Abisso dopo Udinese-Napoli c’è stata una pacifica invasione dei tifosi del Napoli, che cercavano i propri eroi per una foto, un selfie, un abbraccio o per avere la maglietta. Da Spalletti, a Kim, da Zielinski ad Osimhen che cercavano di fuggire per non farsi trascinare. Zolle di campo strappate da terra, e qualche tifoso azzurro che andava a provocare gli ultrà dell’Udinese.
E qui, è scattata la guerriglia. Sostenitori friulani, non hanno gradito i festeggiamenti napoletani sul proprio terreno e sono andati alla ricerca dei tifosi azzurri per fargliela pagare. Video ed immagini che purtroppo hanno registrato aggressioni con cinture, mazze, che rimandano all’incapacità di saper gestire le tifoserie.
Sottolineiamo che gli ultrà del Napoli non sono scesi in campo, ma sono restati nelle tribune. Intanto, alcuni gruppi ufficiali dell’Udinese, con dei comunicati hanno giustificato le loro aggressioni perché “nessuno mai era sceso in campo a festeggiare”.
E per questo, i gruppi della tifoseria friulana hanno inviato una richiesta ufficiale alla Lega Calcio, per chiedere la vittoria a tavolino per 3-0 contro il Napoli.
Ma, tale richiesta resterà infondata, perché tutto è accaduto alla fine dei 90 minuti e non durante la partita, con sospensione o interruzione del gioco. tutto infatti è rimasto nella regolarità, perché solo alla fine del match sono avvenuti scontri, che si potevano benissimo evitare.