SERRAVALLE DEL CHIENTI – Quindici anni e non sentirli. Invecchia bene Montelago Celtic Festival e coglie con orgoglio il meglio dal tempo che passa, mantenendo inalterato l’appeal del suo inconfondibile stile.
Non sono soltanto le 17 mila presenze consolidate a confermarlo. Nella immensa Città Fatata della Terra di Mezzo, ai piedi dei Monti Sibillini, si respira aria di energia e di freschezza, nonostante il termometro superi i 40 gradi. Su queste distese di prati, colorati da migliaia di tende, circondati da maestose cime dove a volte passano le aquile, non c’è fretta, non c'è ansia, non c’è modo di annoiarsi. LE FOTO
Piovono folletti dal cielo con ombrelli alla mano per planare dolcemente e prevenire scottature; fate accattivanti raccontano fiabe e superstizioni, intonano melodie, invitano dai palchi a vorticose danze; indomabili guerrieri si sfidano, armati di spade e lance, nello storico accampamento e anche sul campo con la palla ovale, a colpi di mete. Montelago c'è e con lui il Popolo umbro e marchigiano così duramente colpito dal terremoto che non si è piegato e ha deciso di restare e resistere. Un po' come Frodo, il protagonista del Signore degli Anelli di Tolkien, che distrugge l’anello del potere, sconfiggendo le forze del male. Anche Montelago vince sulla vuotezza, sulla monotonia, sull’insofferenza, sul disorientamento, sulla burocrazia e sulle calamità. Perché da ogni “distruzione”, esterna o interiore che sia, si rinasce più forti di prima e anche una catastrofe può generare una nuova vita. E così gli Hobbit dell’Appennino, capaci di inaspettati picchi come le pareti dei Sibillini, diventano i custodi più veri di un mondo dalla vocazione fantasy, pronti ad accogliere, ancora una volta, coroncine di fiori in testa e scudi di legno in mano, chi viene da lontano, i forestieri, in un clima di pace e di armonia.
A Taverne di Serravalle di Chienti (Mc), per l’edizione 2017, c’è la gigantesca Arpa della Rinascita a segnare la direzione e non ci si può sbagliare perché è alta 16 metri ed è illuminata anche di notte. Quest’anno ha condotto all’approdo genti da tutta la Penisola e dai Paesi europei, soprattutto anglosassoni e dell’Est, ma anche da Austria, Germania, Francia, Grecia, Cipro e Cile a conferire alla rassegna di musica e cultura celtica più grande d’Italia un respiro sempre più internazionale. Si parla inglese alla Festa e ci si capisce perché l’amicizia, le emozioni e la fantasia rispondono a un linguaggio universale. Concerti non stop, lezioni/spettacolo, seminari, concorso di scrittura creativa, matrimoni, accademia, laboratori, stage, rievocazione storica, arcieria, danze scozzesi, falconeria, giochi, sport, pirotecnia, mercato celtico, attività all’aria aperta, passeggiate in bicicletta alla scoperta del territorio: la formula magica piace e conquista grandi, vecchi e piccini. Perché Montelago è il motore che innesca un incantesimo; è la passione dei volontari che promuovono l’accoglienza e che, con l’aiuto della Protezione civile, delle Forze dell’Ordine, dell’Unita operativa Dipendenze patologiche dell’Asur, dei presidi medico-sanitari h24 con almeno una decina di organizzazioni coinvolte, garantiscono tranquillità, prevenzione e sicurezza.
È la coscienza dell’esercito “green” che, insieme al Cosmari, tutela l’ambiente con la raccolta differenziata, sempre migliore. È il Festival di tutti e per tutti, il ritrovo di un Popolo, la bellezza di una comunità unita ogni volta sotto le stesse stelle. Montelago Celtic Festival è un evento firmato Arte Nomade e organizzato in collaborazione con Regione Marche, Provincia di Macerata, Comune di Serravalle di Chienti (Mc), Cosmari, Protezione Civile della Regione Marche, Università di Macerata, e con il patrocino di Ambasciata d’Irlanda in Italia, Federazione Italiana Rugby e Legambiente.