ATTUALITA' – Un termine giuridico con il quale si va ad indicare l’allontanamento di un coniuge con o senza figli dalla casa familiare, una azione che va formalmente a porre fine alla coabitazione matrimoniale.
Quando si contrae il vincolo di matrimonio la coabitazione è uno degli obblighi cui si va incontro: ecco allora che l’eventuale abbandono porta ad una serie di conseguenze in termini di sanzioni. Vediamo nel dettaglio di cosa si parla.
L’abbandono del tetto coniugale può configurarsi come reato nel caso in cui sia commesso senza un giustificato motivo: questo perché chi si allontana dal coniuge con il quale è legato da vincolo di matrimonio viene meno ai doveri di assistenza familiare e morale del proprio partner oltre che dei figli eventualmente presenti.
Andare quindi a privare i componenti della famiglia del proprio supporto economico e morale è una fattispecie che si prefigura come reato: la normativa di riferimento è l’ articolo 570 del Codice Penale che prevede che “Chiunque, abbandonando il domicilio domestico, o comunque serbando una condotta contraria all’ordine o alla morale delle famiglie, si sottrae agli obblighi di assistenza inerenti alla responsabilità genitoriale o alla qualità di coniuge, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa da centotre euro a milletrentadue euro”.
Il concetto di tetto coniugale
Da segnalare che negli ultimi anni la giurisprudenza ha esteso gli effetti del provvedimento ed ha fatto rientrare nella definizione di tetto coniugale anche tutti gli altri luoghi dove si svolge concretamente la vita familiare e non soltanto, quindi, il luogo principale adibito come abitazione.
Il reato deve prevedere una condotta volontaria ed ingiustificata, in sostanza deve trattarsi di omissione intenzionale tesa a privare concretamente coniuge e figli dei mezzi di sussistenza primaria andando in questo modo a dar vita ad una situazione di disagio.
Ecco perché prima di andare incontro ad una eventuale condanna de l coniuge che abbia messo in atto un comportamento di abbandono del tetto coniugale, il giudice deve verificare che sia presente una condotta volutamente tesa a privare i beneficiari dei mezzi di sopravvivenza e che non sia, invece, dovuto a mancanza da parte dello stesso coniuge dei mezzi per adempiere a sua volta al mantenimento.
In linea generale è bene evitare sempre l’abbandono del tetto coniugale onde evitare di incappare in problematiche di natura legale: questo a meno che non sussistano alcune situazioni (dimostrabili) quali condotta violenta del coniuge, infedeltà coniugale, mancanza di rapporti sessuali.