È tornato in Aula il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, dopo il periodo di isolamento iniziato lo scorso 27 novembre, seguito alla positività a un tampone Covid della moglie, ha partecipato alla seduta del consiglio regionale.
“Provo una sensazione piacevole e positiva dopo questo isolamento forzato che ovviamente era dovuto – ha detto Acquaroli all’Agenzia Dire. Ho lavorato tantissimo tramite il cellulare e gli altri mezzi informatici di cui siamo dotati pero’ chiaramente ho sempre prediletto la presenza e l’incontro fisico perchè credo che possa essere un elemento ulteriore anche per comprendersi meglio. Per questo prediligo lavorare in presenza”.
Il presidente della Regione Marche, ha inoltre annunciato che chiamerà il ministro della Salute, Roberto Speranza, per chiedere una modifica all’ultimo Dpcm relativo all’emergenza sanitaria da Covid-19. “Proverò a chiamare il ministro Speranza per chiedere se è possibile rimettere mano a questo Dpcm – dice Acquaroli -. Per chiedere ufficialmente, anche se tramite una telefonata, di poter avere da parte del Governo almeno un’audizione su queste questioni che ritengo siano paradossali in alcuni casi“.
Il governatore marchigiano descrive poi la caratteristica del territorio marchigiano fatto di tanti piccoli Comuni. “La richiesta numero uno è quella di applicare la logica del buon senso. – continua Acquaroli – Noi abbiamo alcuni territori dove nel lato destro di una strada provinciale c’è un Comune mentre nel lato sinistro della stessa strada ce n’è un altro. In base al Dpcm noi chiederemmo ai nostri cittadini il 25-26 dicembre e il 1 gennaio di non attraversare la strada: sono dei paradossi a cui dobbiamo mettere mano per non cadere nel ridicolo. Un conto è mettersi in sicurezza rispettando tutte le misure precauzionali mentre un conto è scendere nel ridicolo“.
L’ex parlamentare di Fratelli d’Italia specifica poi che “il rischio che si va ad innescare in alcune situazioni è un rischio praticamente inesistente” ed inoltre che “paragonare uno dei tanti borghi del nostro entroterra con una grande città è sbagliato di principio“.