ECNOMIA – Dopo aver aperto la Partita Iva molti imprenditori e lavoratori autonomi decidono di chiuderla.
Nonostante le agevolazioni e le semplificazioni dell’iter necessario per procedere con l’apertura della Partita Iva, non è sempre semplice sostenere gli oneri economici derivanti dal mantenimento della stessa. Tra IRPEF, contributi previdenziali, assicurazione, spese del Commercialista, altre imposte e tasse che gravano sugli imprenditori e Liberi Professionisti, alla fine è più conveniente non mantenere in vita una Partita Iva. Il nuovo Governo ha approvato la Flat Tax al 15%, ma la situazione non è ancora molto chiara.
Ma, quali sono i passi necessari per procedere con la chiusura della Partita Iva? Siete davvero sicuri di conoscerli tutti? Tra dubbi e incertezze, ecco la guida utile per procedere con la chiusura della P.Iva senza commettere errori.
Quali sono le novità per chiudere la Partita IVA?
Sebbene si sia più propensi ad aprire una Partita IVA, non sono pochi coloro che ogni anno decidono di chiuderla definitivamente. I costi per mantenerla in vita, nonostante il regime Forfettario, possono essere insostenibili per le tasse, le imposte, gli oneri economici, i mancati guadagni, il calo della domanda, il minor margine di ricarico (mark up), etc. etc.).
Si tratta di una serie di cause esogene che portano, spesso e volentieri, l’imprenditore a decidere l’epilogo finale: la chiusura della Partita Iva.
Tra le novità, non possiamo non citare quanto contenuto nel decreto fiscale 193/2016, il quale sancisce che le Partite Iva inattive nell’ultimo triennio verranno chiuse d’ufficio dall’Agenzia delle Entrate, senza irrogazione delle sanzioni previste per mancata presentazione della dichiarazione di cessazione attività ai fini Iva.
Dunque, per i titolari di Partita Iva che non hanno espletato alcuna attività d’impresa negli ultimi tre anni, è prevista la chiusura automatica senza dover pagare la multa di importo tra i 500 e i 2.000 euro.
Chiudere la Partita Iva: come fare?
A prescindere dalla casistica, la procedura per chiudere la Partita Iva è unificata e semplificabile in questi semplici passi:
· presentare all’Agenzia delle Entrate il modello AA9/12per le persone fisiche o il modello AA7/10per i soggetti diversi dalle persone fisiche, ovvero enti, società e associazioni. Basta collegarsi al sito dell’Agenzia delle Entrate per scaricarli;
· presentare all’amministrazione tributaria anche la dichiarazione di cessazione attività, entro e non oltre 30 giorni. Per la cessazione dell’attività e per richiedere la chiusura della Partita Iva si deve barrare la casella n.3 nel quadro A (Tipo di dichiarazione).
Come procedere con la presentazione del Modello AA9/12 o del modello AA7/10?
I modelli e tutta la documentazione possono essere inoltrate:
· in unico esemplare tramite posta e mediante raccomandata, allegando copia del documento di identità del contribuente, da inviare agli uffici dell’Agenzia delle Entrate;
· in duplice copia ad uno degli uffici dell’Agenzia delle Entrate dislocati sul territorio nazionale;
· per via telematica direttamente dal contribuente o tramite i soggetti incaricati della trasmissione telematica, come il Commercialista di fiducia.
Chiusura Partita Iva: quali sono i costi?
Se l’impresa è iscritta al Registro delle imprese, la cancellazione prevede il pagamento della marca da bollo (17,50 euro) entro 30 giorni dalla data di cessazione dell’attività. Se l’impresa non è iscritta al Registro delle imprese, non si deve sostenere alcun costo.