CIVITANOVA – "Il ritorno di Miss Italia, di cui l'amministrazione va tanto fiera, non è innocuo né neutro e non è piccola cosa. Invitiamo la popolazione a boicottare l'evento e ad approfittare delle altre iniziative in città".
L'appello arriva dalla una serie di associazioni. Tra i firmatari Agedo Marche, Aradia aps, Arcigay Agorà Pesaro – Urbino ,Casa Comune Fermo, Comitato 5 Luglio, Consigliera di Parità per la Provincia di Ascoli Piceno, Diritto e Rovescio, DirittoForte, Donne di mondo, Falling book, Forum Donne, CGIL Macerata, I Sentinelli di Ascoli Piceno, Rete Chegender, Se Non Ora Quando?di Osimo e UDI Jesi. L'appello è sottoscritto anche da esponenti politici locali e non solo: Monia Andreani, Franca Bartoli, Emanuela Bartolini, Beatrice Brignone, Elena Carrano, Federica Cartelletti, Cristiana Cecchetti, Tommaso Corvatta, Patricia Silvana Ciummelli, Anahita Hoseinpour Dowlatabadi, Belinda Emili, Mirella Franco, Oscar Genovese, Moira Giusepponi, Lidia Iezzi, Monica Lanfranco, Enrico Lattanzi, Molisella Lattanzi, Maddalena Manca, Roberto Mancini, Irene Manzi, Paul Manoni, Rosetta Martellini, Mario Morgoni, Danilo Musso, Samantha Nisi, Rossella Palmini, Annita Pantanetti, Pia Perugini, Dirigente Fisac CGIL, Paola Petrucci, Francesco Rocchetti, Yuri Rosati, Pierpaolo Rossi, Roberta Ruggeri, Mariantonietta Schiadà, Giulio Silenzi, Lucia Tancredi.
"Quale idea di cultura si vuole promuovere? – si legge nella nota – Da una parte si istituisce l'Assessorato alla Famiglia, dall'altra si promuove Miss Italia. Una immagine di donna madre e moglie e dall'altra una donna valutata e premiata come oggetto. Questa città aveva iniziato un percorso culturale sia contro gli stereotipi sessisti e omofobici che continuano a propagare un'immagine della donna come corpo vuoto, sia per promuovere una cultura delle donne. Miss Italia è una manifestazione obsoleta, oltre che dannosa culturalmente, una sfilata di corpi identificati da numeri. Che cosa insegna a chi cresce? A raggiungere obiettivi di carriera a partire da un canone di bellezza oggettivato da una cultura maschilista. È fondamentale in un momento storico caratterizzato da tante uccisioni di donne educare al rispetto della differenza e a gestire i sentimenti e l'affettivita'. Le donne non hanno bisogno di passerelle di bellezza, ma di autonomia economica e libertà di scelta".