Artrosi: come si cura, quali sono i sintomi e le caratteristiche della malattia, scopri le cause e se c’è modo di prevenire.
L’artrosi è una malattia che colpisce circa il 30% degli italiani che hanno un’età superiore ai 65 anni. Questa patologia provoca un danno alle articolazioni e chiaramente non ha nulla a che fare con il normale processo di invecchiamento.
Uno dei fattori di rischio più importanti purtroppo è la familiarità, è stata riscontrata inoltre una prevalenza nelle donne. Un altro fatto correlato all’artrosi è il peso infatti, l’obesità e il sovrappeso aumentano il rischio di sviluppare la patologia.
Solitamente le persone se ne accorgono a causa del dolore persistente alle articolazioni, potrebbe anche presentarsi una rigidità mattutina di breve durata, questa condizione potrebbe impedire di impugnare correttamente un oggetto ad esempio.
Artrosi, tutto ciò che c’è da sapere sulla patologia
L’artrosi provoca dolore cronico che tende ad aumentare in maniera subdola, purtroppo questo tipo di dolore tende a peggiorare fino a compromettere le normali attività quotidiane, si tratta di un dolore che peggiora con lo sforzo.
Il dolore dovuto all’artrosi solitamente si manifesta in alcune zone del corpo come ad esempio la mano o il ginocchio. Il dolore può essere specifico o generico, solitamente quello generico è caratteristico dell’invecchiamento, possiamo distinguere l’artrosi in primitiva ovvero non causata da un fatto plausibile, o secondaria, cioè dipendente da una causa in particolare, ad esempio anatomica. Una delle zone più colpite dall’artrosi è la colonna vertebrale.
Per diagnosticare la malattia uno degli esami più utilizzati è la radiografia tuttavia potrebbero essere utili anche altri esami, per escludere ad esempio, che il dolore dipende da un’infiammazione dovuta all’artrite, e talvolta per una diagnosi ancora più accurata potrebbe essere necessaria la risonanza magnetica. Esistono dei possibili trattamenti per l’artrosi che non vanno ad eliminare la malattia ma semplicemente a ridurre il dolore e permettono di utilizzare quanto più possibile l’arto che è stato colpito, infatti non è possibile riportare l’articolazione allo stato originario.
In casi estremi in cui i farmaci non dovessero sortire l’effetto desiderato, si può ricorrere a trattamenti più invasivi come ad esempio le terapie infiltrative a base di acido ialuronico e a trattamenti ortopedici come la chirurgia protesica.