Assegno unico universale 2023, tutte le novità in arrivo già da giugno, cosa accadrà in estate, ecco le dichiarazioni che ha rilasciato l’Inps.
Ormai è ufficiale a giugno arriveranno importanti novità per quanto riguarda l’assegno unico questo sussidio riguarda le famiglie con figli a carico. L’Inps ha da poco comunicato che a partire da giugno ci sarà una maggiorazione dell’importo per i beneficiari.
L’assegno unico universale solitamente è erogato ogni mese ed arriva ai percettori direttamente sul loro conto corrente tra il 18 e il 20 di ogni mese. A riceverlo sono le famiglie che si trova in uno stato di povertà. La data in cui arriverà l’assegno dipende anche dal periodo in cui si è fatta domanda, se ad esempio la domanda è stata fatta a febbraio i pagamenti arriveranno regolarmente massimo il 20 del mese.
Se invece è stata effettuata più tardi, a marzo ad esempio, i pagamenti slitteranno a fine mese, stesso discorso vale per i percettori del reddito di cittadinanza che riceveranno l’assegno direttamente sulla propria card.
A quanto pare da giugno 2023 ci sarà una maggiorazione dell’importo che spetterà alle famiglie in cui entrambi i genitori sono dipendenti, l’ammontare dipenderà chiaramente come sempre in questi casi dal valore Isee.
I requisiti fondamentali per ottenere l’aumento sono stati ampliati dopo l’ultima misura, infatti la maggiorazione spetterà anche ai nuclei familiari in cui un genitore è rimasto vedovo. La maggiorazione dell’assegno unico avrà durata di cinque anni nel caso in cui uno dei due genitori è deceduto nell’anno di competenza in cui verrà riconosciuto il sussidio.
L’aumento sarà inoltre applicato in maniera automatica nel caso in cui il genitore richiedente fosse l’unico a lavorare nel momento in cui effettua la domanda e fino al limite della percezione dell’assegno stesso. Attualmente l’importo minimo erogato per ogni figlio è di circa 55 € con l’aggiornamento del 2023 si può arrivare a ricevere circa 190 € netti al mese .
Per ricevere la misura, il requisito vincolante per ottenere il sussidio resta comunque invariato ovvero un reddito Isee netto non superiore a 10.000 € annui.