ECONOMIA – L'affidabilità delle banche italiane è uno degli argomenti più gettonati dell'ultimo periodo soprattutto quando si tratta di capire quale conto corrente scegliere.
Tutti, infatti, si chiedono se l'istituto bancario al quale hanno deciso di affidare il proprio denaro sarebbe in grado di reggere il peso di una possibile crisi economica. Questo interrogativo sorge in particolar modo perché negli ultimi tempi il Governo ha deciso di non investire denaro per il salvataggio degli istituti di credito in crisi ma lasciare il compito direttamente ai clienti della banca stessa. Da qui nasce, quindi, la necessità di sapere se la propria banca è affidabile o se si rischia di trovarsi coinvolti, in breve tempo e a proprie spese, nel suo salvataggio.
In aiuto dei correntisti arriva una ricerca condotta da Altroconsumo che ha deciso di classificare l'affidabilità delle banche con un sistema basato sull'attribuzione di stellette: da una a cinque dove il massimo possibile rappresenta l'affidabilità totale mentre le banche che si sono viste attribuire una sola stella sono quelle considerate più a rischio. Gli elementi presi in considerazione per stilare questa particolare classifica sono due e sono quelli utilizzati nei sistemi di certificazione mondiali: "total capital ratio" e "common equity tier 1". Entrambi servono a valutare il rapporto che intercorre tra il patrimonio effettivo dell'istituto di credito e la sua esposizione, ossia il numero e il valore degli impegni presi concedendo prestiti, mutui, etc. Da qui, il livello di affidabilità della banca.
Le sorprese non sono di certo mancate. Fra le trecento banche prese in considerazione nel nostro Paese – praticamente tutte quelle che hanno un numero complessivo di almeno dieci sportelli operativi sull'intero territorio nazionale – solo 29 sono risultate con un'affidabilità a cinque stelle. Fra queste nomi importanti come Unicredit SpA, Banco di Napoli, Fineco Bank, Banca Mediolanum, Cariparma, Ubi Banca SpA, Intesa Sanpaolo. Non mancano nell'elenco, però, anche istituti di credito di dimensioni minori come Banca Carime, Banca Prossima, Cassa Padana BCC SpA, Banca Agricola Popolare di Ragusa, Bcc San Marzano, Banco di Sardegna, Banca Popolare di Bergamo, BCC di Staranzano e Villesse e Casse di Risparmio dell'Umbria. Nell'elenco anche istituti di credito emergenti che operano prettamente sul web come ad esempio Binck Bank. Infine, una realtà consolidata come Artigiancassa e alcune casse di risparmio come quella di Pistoia e della Lucchesia, Biella e Vercelli, di Bologna, di Ravenna e dell'Umbria. Gli istituti di credito elencati presentano un ottimo equilibrio tra il patrimonio aziendale e l'esposizione verso terzi e possono assicurare una buona tenuta in caso di crisi e scossoni del mercato.
Nessuna bocciatura definitiva, però, per quelle banche che, invece, presentano una valutazione compresa tra le tre e le quattro stellette. Non è ancora il caso di ritirare tutti i propri soldi e nasconderli sotto al materasso. La mancata attribuzione del livello di affidabilità più alto, infatti, può essere anche solo temporaneo e modificarsi da un mese all'altro in base agli incassi rateali effettuati nel periodo. Maggiore attenzione, invece, richiede sicuramente la situazione delle banche che hanno ricevuto una valutazione pari a una o due stellette. In questa categoria si trovano molti dei nomi degli istituti di credito recentemente coinvolti in problemi finanziari e ricapitalizzazioni forzate, ben noti grazie anche alla grandissima risonanza che questi casi hanno avuto sulla stampa.
La classifica, ovviamente, non vuole essere un deterrente all'utilizzo di certi istituti di credito nè un invito a cambiare banca ma ha puro scopo informativo. Il disastro bancario non è dietro l'angolo e il sistema creditizio e finanziario italiano è ancora uno dei più solidi e affidabili del mondo ma è necessario avere una maggiore consapevolezza della situazione del proprio istituto di credito così da scegliere la soluzione più adatta alle proprie esigenze.