MACERATA – La presidente della Camera Laura Boldrini lancia una consultazione pubblica sul web perché i cittadini dicano la loro sul futuro dell'Europa.
L'annuncio, ieri mattina all’Università di Macerata davanti ad un pubblico composto per la quasi totalità da circa 350 studenti delle superiori, ricordando come l’idea di un’Europa unita sia nata “da giovani antifascisti poco più grandi di voi” in un mondo devastato dalla guerra, dall’odio e dal genocidio.
L’occasione è stata offerta dall’incontro “Costruire l’Europa dei cittadini” organizzato dall’Ateneo maceratese. Ad accoglierla, tra gli altri, il sindaco Romano Carancini, il prefetto Roberta Preziotti, la vice presidente della Provincia Paola Mariani. Presenti gli alunni dell’Iis Galilei e dell’Itis Marconi di Jesi, del liceo classico Leopardi, dell’Itc Gentili, dell’Iis Matteo Ricci e del liceo artistico Cantalamessa di Macerata.
A fare gli onori di casa, il rettore Luigi Lacchè. “Tutti noi – ha detto questi- sentiamo che il progetto europeo sta vivendo una fase difficile, complessa, ma al tempo stessi siamo consapevoli del fatto che esso è stato ed è il più grande progetto sovranazionale, di pace e di progresso, avviato nel dopo guerra, fortemente voluto da quella straordinaria generazione di padri fondatori che aveva vissuto le persecuzioni e gli orrori delle guerre; un progetto ardito, portato avanti poi nei decenni, tra luci e ombre, con fatica, ma anche con forza ed entusiasmo. Un progetto che oggi riunisce più di 500 milioni di cittadini. Costruire l’Europa dei cittadini significa mettere al centro delle nostre preoccupazioni e del nostro impegno il tema dei valori fondanti della partecipazione e della democrazia, della solidarietà, della tutela dei diritti della persona umana, della circolazione delle merci ma prima ancora delle persone”.
L’on. Boldrini, introdotta dal professor Roberto Mancini, ha parlato dell’Europa come di “una grande idea, un’utopia che deve risorgere dalla proprie sconfitte. La storia dell’Unione Europea è marchiata da stop and go, da successi e insuccessi, ma questo non ci deve scoraggiare. Abbiamo bisogno di un modello nuovo”. Un modello che, secondo la presidente, ci ha dato molti vantaggi: il primo sono i settant’anni di pace che l’Europa non aveva mai conosciuto prima; e poi, ancora, la moneta unica, senza la quale la lira non avrebbe potuto far fronte a una crisi economica senza precedenti, e la libertà di circolazione. “Far saltare il sistema di libera circolazione di Schengen significherebbe tradire il nostro passato e compromettere il nostro futuro” ha detto. Il nuovo modello degli Stati Uniti d’Europa deve nascere dal basso. “Avvierò – ha annunciato -una consultazione pubblica on line quanto prima per chiedere alle persone come voglio questa Europa. Perché è da lì che bisogna ricominciare”, ha invitato, lanciando anche altre proposte, come l’istituzione di un reddito minimo europeo per le persone che non ce la fanno; la creazione di liste transnazionali per l’elezione di un parlamento europeo che sia veramente espressione dell’Europa e non dei singoli paesi; un’armonizzazione delle regole e dei procedimenti per ottenere la cittadinanza, ora diverse da Stato a Stato. Questo processo di ricostruzione, secondo Boldrini, passa anche attraverso i simboli, come la promozione della cittadinanza europea nelle scuole o l’integrazione dell’articolo 12 della Costituzione con la bandiera europea, l’inno di Mameli e quello alla gioia di Beethoven. “Questo deve essere il vostro obiettivo – ha concluso Boldrini rivolgendosi ai ragazzi del pubblico – impegnarvi per una grande causa. E gli Stati Uniti d’Europa sono un’ottima ragione per partecipare, per garantire la pace e affermare i diritti, i nostri e quelli degli altri”. Al termine dell’intervento, la Presidente ha salutato personalmente gli studenti regalando loro le spille degli Stati Uniti d’Europa.