Avere uno o più figli in casa è una gioia immensa per le famiglie, ma se entrambi i genitori lavorano esistono aiuti e sussidi adatti?
La famiglia del XXI secolo è molto diversa da quella dei nostri nonni ed anche bisnonni, per non parlare dell’assenza di tecnologie e lavori molto umili, spesso era solo l’uomo che lavorava mentre alla donna spettava il compito di badare alla casa ed ai figli, e solo chi se lo poteva permettere poteva dal loro un’adeguata educazione scolastica.
Ora invece non solo i prezzi per tutto sono nettamente aumentati, ma anche la donna è riuscita ad ottenere un posto nella società che le permette di avere un’indipendenza economica propria ma poi chi pensa ai figli se vivono lontani dalle famiglie d’origine? Anche questo è un problema che accade ancora oggi e per evitare estranei in casa occorre pensare al nido.
Come richiedere il bonus asilo nido per i bambini?
In molte città esistono asili nido privati e pubblici, inoltre è un ottimo aiuto per tutti i genitori per poter lavorare, invece i bambini iniziano a socializzare con chi è della loro età, inoltre un mondo di giochi è davvero un sogno ad occhi aperti per loro, quindi ecco come richiedere questo bonus, oppure cercarne uno adatto alla propria situazione familiare.
Per fortuna il governo è intervenuto per aiutare tutte le famiglie che hanno bambini di età compresa tra gli 0 e 3 anni (età di asilo nido appunto) e che hanno la necessità che frequentino il nido, quindi ecco che hanno creato un bonus in denaro e per averlo bisogna seguire la procedura online sul portale ufficiale dell’Inps.
Questo bonus copre circa 11 mensilità e può essere diverso a seconda dell’età del bambino, tutto questo è da vedere nella voce “Isee minorenni“, bisogna scegliere tra tre fasce di reddito, il bonus massimo è di 3mila euro all’anno, suddiviso in 11 mensilità da 272,72 euro, l’importo minimo è di 1.500 €, sono grandi aiuti per le famiglie di basso – medio reddito.
I requisiti per fare la domanda sono anche possedere la cittadinanza italiana o comunitaria, in caso di rifugiati politici mettere il permesso di soggiorno ed anche la protezione sussidiaria, mettere anche la residenza italiana, per quale minore richiedere l’incentivo economico, confermare che si è il genitore o tutore e se è affetto da patologie e disabilità in cui occorrono cure ed altri aiuti.
Questo primo esperimento avvenne nel 2016 e, dato che ha aiutato davvero molto le famiglie, si è deciso di sceglierlo di nuovo, in questo modo almeno i genitori sono tranquilli di lasciare il proprio figlio alle cure di educatori/educatrici esperti e professionali che aiuteranno nella crescita.