Sono sempre in aumento i ragazzi che tendono ad usare e fumare sostanze allucinogene. Cosa possono rischiare?
Nella vita, si sa ogni persone deve provare una cosa un momento per la prima volta. Possa piacere o meno, poi è soggettivo. Sono sempre in aumento in Italia, i soggetti che tendono a fumare sostanze proibite dal governo, che in altri paesi sono anche legalizzate.
E proprio perché sono ancora proibite, forse nel cervello scatta quella voglia maggiore di fumarla e provarla per vedere che effetto fanno. Stiamo parlando della cannabis, che causa rallentamenti nelle percezioni cognitive del cervello.
Attenzione ai giovanissimi
Come è ben evidente, nelle scuole, ad una certa età, comincia a girare di tutto. Dalle semplici sigarette che si vanno a fumare in bagno, o fuori al terrazzo, alla “canna”, che ha degli effetti diversi, e proprio per questo comincia a piacere anche di più e tende ad essere quella maggiormente usata.
Ma perché? Come dicono gli esperti, c’è quella ricerca dello “sballo” che porta ai giovanissimi ad usarne sempre di più. Secondo gli studi, l’età media degli studenti, che comincia a fumare ed utilizzare sostanze proibite come la marijuana o l’hashish girà tra i 14 o 16 anni. Giovanissimi.
Nello stesso tempo, coloro che ne fanno uso, ammettono che fumandola, si avverte quel senso di rilassamento, tranquillità, che li porta ad un certo distacco dalla realtà. Perciò coloro che ne fanno spesso uso, appaiono sorridenti, senza un reale motivo, o incapaci di capire di cosa si sta parlando.
Chi ne fuma di più, secondo gli studi, sono sempre i maschi, per una percentuale che va tra il 24,9% ed un 18,9%.
Secondo la professoressa Sabina Strano Rossi, il continuo uso della cannabis, può avere dei problemi sulla formazione del cervello per i ragazzi ancora in età adolescenziale, che va dai 15 ai 19 anni. Infatti, il pieno sviluppo del cervello è intorno ai 20 anni, ed il continuo utilizzo di sostanze allucinogene, può comportare seri problemi.
Possono infatti essere coinvolti infatti processi mentali come l’attenzione, l’apprendimento scolastico, il processo decisionale, l’apprendimento verbale, la memoria e l’orientamento spaziale.
Ricordiamo, però che la cannabis, può anche essere utilizzata per scopi e cure terapeutiche, come per pazienti con problemi oncologici, ma non è la stessa sostanza, che viene venduta illegalmente.