MACERATA – Cannabis Light, chiusi due negozi a Macerata.
Indagato in stato di libertà per attività di spaccio di sostanze stupefacenti il titolare. Perquisizioni anche nei confronti dei dipendenti addetti alla vendita dei prodottii.
L’ attività investigativa nei confronti dei “Grow Shop”, è stata avviata sulla base della particolare proliferazione di questi negozi nel maceratese.
Al fine di accertare la natura delle sostanze distribuite, sono stati predisposti una serie di servizi di osservazione finalizzati al monitoraggio della clientela. In particolare, gli agenti hanno controllato alcuni giovani che avevano appena acquistato prodotti venduti negli esercizi commerciali posti sotto osservazione. Giovanissimi clienti che risultavano clienti abituali dei negozi ed in alcuni casi, addirittura, erano in lista di attesa per l’acquisto di piantine di marijuana da poter acquistare e coltivare direttamente a casa loro proprio perchè vendute con certificato attestante il basso contenuto di THC.
Da qui, l’analisi della sostanza nel Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica della Questura di Macerata secondo le quali è risultata essere vera e propria sostanza stupefacente. Risultato confermato anche dall’Istituto di Medicina Legale e Tossicologia Forense della locale Università degli Studi: la marijuana conteneva un principio attivo di 0,60 %, idoneo, pertanto, a procurare danni alla salute fisica e psichica dei giovanissimi clienti.
A conclusione dell’indagine, questa mattina gli operatori di Polizia diretti dal Dirigente della Squadra Mobile Maria Raffaella Abbate, hanno dato esecuzione ai provvedimenti di sequestro emessi dal GIP presso il Tribunale di Macerata. Nel corso delle perquisizioni, estese anche all’abitazione del titolare e dei dipendenti dei negozi, sono state sequestrate 807 confezioni dei tre tipi di prodotto risultato essere marijuana e altra merce che dovrà essere sottoposta ad analisi al fine di stabilirne l’esatta natura.
La sostanza veniva venduta coe “terriccio” o “prodotto tecnico per ricerca e collezionismo”, così come si desume dagli scontrini di acquisto e dalle etichette poste su ogni confezione dei prodotti.