Per aiutare le famiglie italiane a fare la spesa è in arrivo una nuova carta che si può prendere direttamente alle Poste.
Per far fronte al problema che molte famiglie non arrivano a fine mese, e la spesa sembra essere diventata sempre più cara, la Premier Giorgia Meloni, tramite videomessaggio, ha annunciato la nascita di una carta postapay che sarà possibile negli uffici di Poste Italiane.
Ecco a cosa serve, come si ottiene, dove si può usare e per cosa comprare.
Cos’è questa nuova carta e come si usa?
All’interno di questa carta elettronica, dice sempre la Meloni, contiene al proprio interno circa 280 € e saranno disponibili dal 17 luglio in tutti gli uffici di Posta Italiana per chiunque si trovi in difficoltà e per le 300 famiglie ma pima bisogna fare richiesta al proprio comune, e solo dopo la conferma si potrà recare alla posta più vicina e richiederla.
Ovviamente ci sono delle regole da tenere bene in mente, questa carta è dedicata solo per le famiglie composta da un minimo di tre persone, ma anche quattro, che hanno un basso stipendio, sotto i 1.500 € mensili, le coppie o le famiglie monogenitoriali purtroppo non sono incluse nel regolamento.
Se già si possiede il Reddito di Cittadinanza, qualcuno è in cassa integrazione oppure il sussidio di disoccupazione non è possibile averla e nemmeno accumularla insieme a questi tre, è un aiuto a sé e solo per le famiglie che non arrivano a fine mese soprattutto con la spesa alimentare dato che i prezzi sembrano aumentare sempre di più.
Solo nei supermercati o discount alimentari va solo usata per poter comprare carne, pesce, pasta riso, frutta, verdura, formaggi e soprattutto generi alimentari per neonati/bambini, ma non è possibile comprare birra, vino, bevande alcoliche, marmellate e anche shampoo e prodotti di bellezza; i piccoli negozi indipendenti non possono essere usate e non sono abilitati a farlo.
Non si possono acquistare anche oggetti per la cucina oppure vestiti anche se si trovano all’interno del supermercato in cui questa carta si può usare, anche il cibo per gli animali sono esclusi dall’elenco perché non vengono consumati dalle famiglie; più di 500 milioni di euro sono stati investiti in questo progetto, così facendo si spera di aiutare non solo le famiglie ma anche l’economia del paese e le aziende alimentari italiane.