Carta d’identità elettronica, suggerimenti e consigli per utilizzarla perfettamente online per i servizi della Pubblica Amministrazione.
Nell’ultimo periodo, tutti hanno sicuramente sentito parlare della Carta d’Identità Elettronica. Questo strumento è stato fortemente voluto dal Governo e potrebbe velocemente sostituire lo SPID.
Stando a quanto si legge sul sito del Ministero, la CIE è l’unica identità fisica e digitale certificata dallo Stato Italiano. Questo strumento viene emesso dal Ministero dell’Interno e prodotto dal Poligrafico e Zecca dello Stato: attraverso sofisticati elementi di sicurezza e anticontraffazione, permette di accertare la propria identità e l’accesso ai servizi delle Pubbliche Amministrazioni sia in Italia che all’estero. La componente elettronica rappresenta in sostanza l’identità digitale del cittadino.
Come se tutto ciò non bastasse, la CIE può essere usata anche come strumento per firmare velocemente e facilmente documenti elettronici: basta semplicemente scaricare l’app CieSign. Per richiederla, occorre andare al Comune di residenza o di domicilio: gli italiani residenti all’estero possono tranquillamente andare al consolato. Il costo è pari a 16,79 euro: in alcuni Comuni potrebbe leggermente salire perché potrebbero esserci altri costi di segreteria. La Carta d’Identità Elettronica ha una misura simile alle carte di pagamento e ha un microchip contactless che possiede i dati personali, le foto e le impronte del titolare, le informazioni per l’autenticazione in rete a servizi di pubbliche amministrazioni, dati per servizi a valore aggiunto. Fatte queste premesse, cerchiamo di capire come utilizzarla per i servizi online della Pubblica Amministrazione.
Carta d’identità elettronica: come utilizzarla per i servizi online della Pubblica Amministrazione
Stando ad un decreto diventato operativo nel mese di marzo, a Carta d’Identità elettronica può essere usata anche per una serie di servizi online della Pubblica Amministrazione.
Questi documenti presentano tre livelli di autenticazione, che sono:
- Livello 1: Username e password;
- Livello 2: un ulteriore elemento di sicurezza come un codice prodotto temporaneamente dallo smartphone;
- Livello 3: un supporto che gestisce le chiavi crittografiche come una smart card o un apparecchio per la firma digitale remota.
Per accedere ai servizi della PA, la CIE ha invece un chip integrato: per questo motivo, è possibile usufruire dei servizi online usando semplicemente le credenziali previste dai livelli 1 e 2. Il Viminale ha fornito ulteriori chiarimenti, spiegando che i cittadini possono accedere ai servizi online da qualsiasi dispositivo usando un username, una password e un secondo fattore di autenticazione come codice temporaneo OTP e scansione QR Code.
Per attivare il livello 1 della carta, andate sul sito di Gestione identità del Governo e se non l’avete già usata online, andate sull’opzione di attivazione alternativa inserendo il codice fiscale, il numero di serie della carta e spuntare il captcha. Per quanto riguarda i codici Pin e Puk, la prima metà dei codici è contenuta nella ricevuta cartacea fornita alla richiesta di rilascio della CIE. La seconda metà è fornita invece ai cittadini nella busta in cui è presente la CIE. Fatte queste operazioni, potete quindi entrare nei siti (e app) pubblici con la Carta d’Identità Elettronica.
Nonostante un investimento così forte nella CIE, il Governo ha deciso però di non ‘cancellare’ lo Spid. Per questo motivo, per avere un’identità digitale i cittadini possono scegliere queste due strade: una (lo Spid) è sicuramente più economica dell’altra.