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Civitanova Danza, la Abbagnato fa il pieno di applausi

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michael

CIVITANOVA – Grande successo, con gli artisti richiamati più volte sulla scena dal numeroso e caloroso pubblico che ha affollato il Teatro Rossini, ha accolto venerdì 11 luglio l’inaugurazione della ventunesima edizione  DI Civitanova Danza.

Ad aprire le danze al Teatro Rossini è stato l’atteso ed esclusivo Gala con protagonista Eleonora Abbagnato – étoile de l'Opéra di Parigi, star internazionale a tutto campo, bellissima e carismatica, che ha riempito la scena – insieme a interpreti prestigiosi, un vero e prorpio “firmamento di stelle”: Marion Barbeau, Léonore Baulac, Alessio Carbone, Noellie Conjeaud, Jean Sébastien Colau, Isabelle Ciaravola, Axel Ibot, Nicolas Le Riche e Benjamin Pech. Eleonora Abbagnato, étoile dell’Opéra di Parigi, ha celebrato nell’esclusiva serata quell’innato desiderio unendo due Paesi, la Francia e l’Italia, assieme ai suoi colleghi e amici più cari, declinando la danza in forme sempre diverse: dai capolavori di Jerome Robbins e Roland Petit, tra i maggiori coreografi del Novecento, alla teatralità di Angelin Preljocaj, fino all’armonia “inquieta” di William Forsythe. Eleonora Abbagnato è una ballerina che fa luce e lo ha ben dimostrato al pubblico del Teatro Rossini, proveniente anche da fuori regione per questo evento esclusivo. Una certezza aurea, una seduzione che ha lasciato una scia tra i tanti amanti del balletto presenti a Civitanova per l’occasione. Palermitana dai caratteri fisici normanni, Eleonora è cresciuta artisticamente in Francia, costruendo una delle più avvincenti carriere di italiani all’estero. Trionfatrice all’Opéra di Parigi, ha assorbito dal contesto che l’ha lanciata il rigore di una scuola di danza tra le più ammirate al mondo e l’ottica “multilinguistica” del repertorio di una grandiosa compagnia. Riflette bene quest’apertura a diversi linguaggi il programma di pezzi proposti nella serata. Testimoniano quell’ampiezza di visione le firme degli autori inclusi nella scaletta: accanto al genio “storico” del balletto francese della seconda metà del Novecento Roland Petit, quel capolavoro del ventesimo secolo che è In the Night, dell’americano Jerome Robbins, preceduto da Le Parc, una creazione firmata dal franco-albanese Angelin Preljocaj. Il Gala è stato un intenso percorso nella danza del Novecento che ha attraversato, tra gli altri, Notre Dame de Paris di Roland Petit, danzato da Eleonora Abbagnato e da Nicolas Le Riche e Le Parc di Angelin Preljocaj interpretato dalla stessa Abbagnato e Benjamin Pech. Alessio Carbone ha riempito la scena con la coroegrafia Arepo, un assolo di Maurice Béjart. Insieme alla collega Léonore Baulac, Carbone ha interpretato anche una raffinata coreografia di Ben Stevenson, Three Preludes, su musica di Rachmaninoff. Per continuare sul filone della coreografia del Novecento, non poteva mancare William Forsythe, di cui si è ammirato In the Middle Somewhat Elevated con Marion Barbeau e Axel Ibot. Essi sono stati anche gli interpreti del passo a due di Romeo e Giulietta, con Rudolf Nureyev in veste di coreografo. Uwe Scholz è stato rappresentato attraverso Jeunne Homme, passo a due su musica di Mozart, danzato da Noellie Conjeaud e Jean Sébastien Colau. Ha chiuso il programma uno dei capolavori indiscussi del Novecento, In the Night di Jerome Robbins. Ciascuno dei duetti – danzati da Isabelle Ciaravola e Benjamin Pech, Noellie Conjeaud e Jean Sébastien Colau, Eleonora Abbagnato e Nicolas Le Riche – ha esplorato la relazione di coppia, con l'esito complessivo di un ritratto avvincente e sfaccettato dell'amore. La musica è stata eseguita dal vivo da Enrica Ruggiero al pianoforte. Applausi calorosi hanno salutato l’avvio del festival che dà appuntamento a sabato 19 luglio con il primo dei due festival nel festival

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