Non appena il progetto sarà reso pubblico si aprirà un dibattito costruttivo sul porto di Civitanova: «solo dopo questo fondamentale passaggio si può avviare la concertazione» dice Eurobuilding Group, riferendosi alla procedura che risponde alla legge, a un principio di garanzia che è la pubblicazione degli atti.
In questa circostanza tutti avranno l’accesso ad essi e, di conseguenza, potranno presentare le loro osservazioni. Dalla pubblicazione ci sono dai 30 ai 90 giorni di tempo per presentare le osservazioni finalizzate alle modifiche che si renderanno necessarie. La pubblicazione va ad esaurire tutte le potenzialità dell’accesso agli atti. «Il dibattito pubblico può esserci solo se c’è un progetto, come base di partenza del ragionamento. Uno studio per intavolare una discussione. Un documento come il nostro che traccia una rotta da seguire e può essere modificato, sulla base delle osservazioni che saranno presentate dopo la pubblicazione». L’apertura all’ascolto è massima da parte del proponente, che va inquadrato come un trasportatore di idee e come il veicolo-contenitore di un’operazione in cui tutte le aspettative troveranno accoglimento. Allo scopo si propone l’istituzione di un Comitato di garanzia, un organo con compiti propositivi, consultivi, di verifica, per promuovere interventi finalizzati a modificare, migliorare l’opera da portare avanti attraverso una società a capitale diffuso, anche con la partecipazione della componente pubblica che, prendendo delle partecipazioni, può esercitare, dall’interno, il controllo sulla società.
Il nocciolo di questa società si formerà nel momento di raccolta delle osservazioni. Il Comune, in sostanza, accogliendo le istanze finora avanzate, consente (con la pubblicazione) l’apertura di un dialogo. A portare avanti l’operazione porto sarà, se del caso, una societaria con Eurobuilding Group e altre realtà, per una partecipazione diffusa. Una realtà nuova, capace di coinvolgere tutti i protagonisti del porto, coloro che insistono e hanno interessi sull’area da riqualificare. Tutti possono essere soci, partecipare alle assemblee, all’elezione dei dirigenti, alla gestione e allo sviluppo. Questo è il progetto partecipato, certamente più inclusivo del piano particolareggiato di iniziativa comunale, che finora si è dimostrato irrealizzabile.