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67 ospiti in cinque giorni, ecco la quinta edizione di Futura Festival

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michael

CIVITANOVA  – Quinta edizione, cinque giorni, 67 ospiti, 76 eventi. Ma non sono solo i numeri a parlare perché Futura Festival si è caratterizzato fin da subito per il modo in cui fa cultura e per come anticipa temi e problemi del futuro.

Nel tempo questo è diventato il senso profondo della proposta dell’officina del futuro, laboratorio dell’avvenire nata in una città moderna come Civitanova Marche.

La manifestazione è stata presentata dal sindaco Fabrizio Ciarapica, dall’assessore alla Cultura Maika Gabellieri, dalla presidente TDC Rosetta Martellini e dal direttore artistico Gino Troli. Prende il via mercoledì 26 luglio e ha come tema Desideri infiniti e visioni altere, “un famoso verso leopardiano che ben sintetizza il bisogno di non limitare lo sguardo – afferma il direttore artistico -, mai chiudersi: i muri per primi segregano noi stessi, ovvero chi li fa, di andare oltre. Ma per vedere lontano bisogna cercare alte visioni che facciano vedere gli orizzonti e le mete”. E proprio da un cantiere di idee viene inaugurata questa quinta edizione di Futura.

Incollaborazione con la Regione Marche e con il Consorzio Aaster, il Festival parte alle 18 al Teatro Annibal Caro di Civitanova Alta con un convegno che affronta la complessità sociale e culturale di una ricostruzione rispettosa e qualificata di un paesaggio millenario. Il contributo di Civitanova Marche alla più importante ricostruzione dal dopoguerra. L’incontro è condotto da Salvatore Giannella, giornalista e scrittore molto noto e vede la presenza di Alessandro Amato, sismologo, Aldo Bonomi, sociologo e fondatore di Aaster, Eugenio Coccia, fisico e rettore del GSSI de L’Aquila, Giorgio Mangani, geografo e studioso del paesaggio, Fabio Renzi, direttore di Symbola, Marco Revelli, storico, Antonella Tarpino, storico e esperta di tutela del paesaggio. “La nostra città  conferma la sua vocazione: quella di guardare avanti – sostiene Ciarapica -. Civitanova Marche sarà luogo di scoperta e di incontro”.

Il programma, anche quest'anno, nasce dalla collaborazione tra il direttore artistico e vari coordinatori di sezione culturale: Massimo Arcangeli, Edoardo Boncinelli, Paolo Di Paolo, Diego Fusaro, Filippo La Porta, Italo Moscati, Valentina Conti. Una sezione dedicata al pensiero alternativo è curata invece da Lucilio Santoni.

Tra gli ospiti nei cinque giorni di manifestazione Marc Augé, che torna dopo la presenza del 2015, il regista Giovanni Veronesi, l’attore Giorgio Colangeli, il filosofo Giulio Giorello, lo storico Emilio Gentile, lo scrittore Matteo Nucci, l’astrofisica Patrizia Caraveo, il giornalista Alberto Negri, gli autori di lercio.it. Augusto Rasori e Gianni Zoccheddu. In programma anche una nutrita offerta di eventi per bambini e adolescenti con i laboratori di scienza e le letture di favole e libri. Nel segno dell’accessibilità, proseguono gli appuntamenti sottotitolati e tradotti in LIS e visibili in diretta streaming. “Iniziativa lodevole – dice Gabellieri – che deve essere portata avanti perché la cultura è di tutti”.

Questo quinto anno di Futura sarà ricordato anche per la prima edizione del premio Annibal Caro e per la celebrazione del pensiero leopardiano, attraverso lo Zibaldone, opera iniziata duecento anni fa. “Un grande lavoro di programmazione – dichiara la presidente Martellini – frutto della collaborazione di numerose persone, associazioni e realtà anche della nostra città che voglio ringraziare. Nei giorni del Festival saranno aperte la Pinacoteca civica M. Moretti e la sala Ciarrocchi e verrà inaugurato un percorso accessibile”.

Futura Festivalè organizzata dal Comune e dall’Azienda dei Teatri di Civitanova, con il contributo della Regione Marche e il patrocinio della Camera di Commercio di Macerata e della Camera dei Deputati. Gli sponsor sono Bcc – Credito cooperativo di Civitanova Marche e Montecosaro, ATAC e Miramare; i partner tecnici invece sono Marvel Adv, Adriatica Pubblicità, Fontezoppa (con cui dal 27 al 30 luglio viene realizzata Futura Food & Wine), Pellegrini Garden, Auto 90, Arredamenti Maurizi, Nerea.

II 27 LUGLIO A CIVITANOVA ALTA LA PRIMA EDIZIONE DEL PREMIO ANNIBAL CARO

Civitanova Alta in nome di Caro ospita a Futura Festival la prima edizione del premio Annibal Caro, gemellata con il il premio Caro Poeta che ogni anno viene consegnato all’Antico Borgo La Commenda, a Montefiascone, residenza di Caro dal 1555 dove iniziò a tradurre l’Eneide, nell’ambito del festival La parola che non muore, diretto dal noto linguista Massimo Arcangeli. Il premio civitanovese, per ricordare la grande impresa che condusse Caro a tradurre il poema virgiliano, assegna ogni anno agli autori delle più importanti traduzioni contemporanee in italiano e dall’italiano il riconoscimento di aver esercitato ai massimi livelli l’arte di volgere in un’altra lingua i capolavori della letteratura.

Il premio, quest’anno posticipato a luglio a causa della tornata elettorale, viene conferito, come anticipato un mese fa, per la traduzione dall’italiano all’inglese a Franco D’Intino, professore alla Sapienza di Roma, e per la traduzione dall’inglese all’italiano a Enrico Terrinoni, docente di letteratura inglese all’Università per Stranieri di Perugia, e Fabio Pedone, critico letterario e fine studioso della poesia italiana, per il recentissimo lavoro di traduzione del terzo libro del Finnegnas Wake di James Joyce.

LE MARCHE DI LEOPARDI A 200 ANNI DALLO ZIBALDONE.
Palazzo Bello. Cane di notte dal casolare, al passare del viandante. Era la luna nel cortile, un lato/Tutto ne illuminava,e discendea/Sopra il contiguo lato obliquo un raggio… Cominciava così, quasi come una moderna sceneggiatura, nel luglio del 1817 lo Zibaldone, opera fondamentale di Leopardi che apriva la stagione del poeta che seguiva a quella adolescenziale dell’erudito. Un momento decisivo, in cui nasce e si fortifica l’amicizia epistolare con il Giordani, per il grande pensiero leopardiano che trova in questo diario di frammenti (ben 4526 pagine) portato sempre con sé fino alla morte l’opera imprescindibile per chi voglia conoscerlo.

È per questo che il Festival ha voluto, in un momento così instabile e incerto per le Marche, ripartire dai valori assoluti espressi dalla nostra regione, Leopardi e il suo Zibaldone, di cui ricorre il bicentenario del concepimento. Il 28 luglio è la giornata dedicata al grande recanatese per un doveroso omaggio a un filosofo-poeta che sintetizza più di ogni altro lo spirito multidisciplinare del festival. Prima scienziato, astronomo in particolare, poi lirico e infine pensatore tra i più colti d’Europa, in lui si congiungono quelle che oggi sembrano discipline separate, la cui interrelazione è stata fin dalla prima edizione la “mission” di Futura Festival. “Il piacere è sempre o passato o futuro, e non è mai presente” aveva scritto Leopardi e sembra una sorta di aforisma che fissa la natura della nostra ricerca nel Festival: andare oltre il presente, alle radici da cui veniamo e verso l’orizzonte a cui guardiamo. A ogni ospite sarà chiesto un contributo atto a capire ciò che del passato è indispensabile conservare e quali segni indicano il futuro che è già cominciato.

 

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