Da sabato 6 marzo nelle Marche, dopo Ancona – già inserita in questa fascia – entrerà in zona rossa anche Macerata, con conseguente stop alla didattica in presenza per le scuole di ogni ordine e grado, comprese le Università. Nelle altre province marchigiane – Ascoli Piceno, Fermo e Pesaro Urbino -, pur restando in zona arancione, si applicherà la Dad al 100% per le secondarie di primo grado e di secondo grado (medie e superiori) e Università con l’esclusione dunque di Infanzia ed Primarie.
Lo prevede un’ordinanza che verrà firmata venerdì dal presidente Acquaroli alla luce dell’analisi del trend Covid-19 fatta con servizio Sanità.
“Nessuna decisione viene presa a cuor leggero, – spiega con un post su Fb il presidente Francesco Acquaroli – chiudere le scuole o adottare zone rosse sono scelte dolorose ma di responsabilità, sostenute da analisi tecniche e da dati epidemiologici che ci dicono che è giusto intervenire. Domani – annuncia – firmerò un’ordinanza con la quale, a partire da sabato, le province di Ancona e di Macerata saranno in zona rossa che prevede, tra le altre misure, la chiusura, con Dad al 100%, di tutte le scuole di ogni ordine e grado, compresi i servizi educativi dell’infanzia e le Università”.
“Restano in zona arancione le province di Pesaro e Urbino, Fermo e Ascoli Piceno, – prosegue – dove disporremo la Dad al 100% per le scuole medie, le scuole superiori e le Università.
Resta garantita la possibilità di svolgere attività in presenza per i laboratori, gli studenti con disabilità e con bisogni educativi speciali. L’ordinanza che firmerò domattina – precisa – sarà valida fino a domenica 14 marzo”.
Misure, ribadisce il governatore, “imposte” dall’andamento dei contagi nella regione. “Questo provvedimento – afferma Acquaroli – è necessario per la salvaguardia della salute e della sicurezza dei cittadini marchigiani, per la tenuta delle strutture sanitarie e soprattutto per cercare di scongiurare scenari peggiori”.