La possibilità di tornare in zona gialla dal 26 aprile infonde speranza e ottimismo a molti cittadini, soprattutto a molti commercianti come quelli della ristorazione che, finalmente, potranno tornare a riaprire con servizio al tavolo, ma solo nei luoghi all’aperto.
Un traguardo agognato, ma su cui pesa la valutazione dei dati epidemiologici che verrà fatta domani.
La Regione, infatti come aveva annunciato, è pronta alla stretta con l’immediato passaggio in zona rossa per tutti i Comuni che supereranno la soglia limite imposta dal governo dei 250 casi ogni 100mila abitanti (anche se per i nostri piccoli Comuni è più immediato parlare di 25 casi ogni 10mila abitanti).
Sono tre i Comuni a rischio: Macerata, Treia e Morrovalle. Partendo dal capoluogo, infatti, venerdì il limite era stato ampiamente superato, con una soglia che si attestava tra i 280-290 nuovi casi settimanali ogni 100mila abitanti (28-29 casi ogni 10mila).
Stesso andamento incerto dei contagi è stato registrato anche a Morrovalle e a Treia.
Il punto sulla situazione verrà fatto oggi: l’assessore regionale alla sanità, Filippo Saltamartini, ha convocato una riunione delle cinque Aree Vaste per fare il punto con i sindaci e i tecnici dell’Asur sull’andamento dei contagi. Gli amministratori verranno invitati a un controllo costante perché, nel caso si superi la soglia prevista, il presidente Francesco Acquaroli è pronto a firmare ordinanze restrittive mirate.
La zona rossa, però, in questo caso sarebbe un po’ meno vincolante di quello a cui siamo stati abituati perché – pur rimanendo il divieto di spostarsi se non per motivi essenziali – permetterebbe ai negozi di rimanere aperti, ma i clienti potranno spostarsi per gli acquisti da soli, mentre per bar e ristoranti continuerebbe il servizio da asporto, senza possibilità di servizio ai tavoli. Per quanto riguarda le scuole, invece, in zona rossa sono previste lezioni in presenza fino alla terza media, mentre alle superiori l’attività si svolge almeno al 50% in presenza.