Zona gialla, l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, è convinto che le Marche possano rientrarci dalla prossima settimana. “Io penso proprio di si. – dice Saltamartini – L’Rt è ancora sotto 1: è 0,98. Ci sono altri indici come il rapporto tra le terapie intensive ed i posti letto disponibili oppure i cluster. Sostanzialmente siamo in zona gialla, ma c’è da dire che le valutazioni del Governo sono un po’ più generali e complessive”.
L’assessore Saltamartini ha poi parlato di vaccini: “Produrre i vaccini anti Covid in Italia per non dipendere dalle multinazionali farmaceutiche. E, in tale contesto, le Marche possono essere protagoniste. L’Italia, che è la terza industria farmaceutica del mondo dopo Cina ed India, deve mettere in agenda la produzione dei vaccini contro il Covid-19. – continua Saltamartini – Noi dovremo vaccinare inoltre tutte le trasformazioni (varianti, Ndr) che il Covid-19 ha. Dobbiamo dunque produrre in Italia e, da marchigiani, avendo la Pfizer ed avendo l’Angelini penso che si possa ragionare con il Governo, anche con l’impiego dei Fondi strutturali europei, per avviare una macchina”.
“Sono appena arrivate 5.850 dosi del vaccino Pfizer“. Ha detto l’assessore regionale alla Sanità, a margine della seduta odierna del consiglio regionale,. “È appena atterrato l’aereo. Sono la metà della provvista ma questo ci consente di completare la doppia dose prevista per il personale della sanità. Nei prossimi giorni dovrebbero arrivare 1.700 dosi della Moderna e questo ci consentirà di allargare la protezione nelle Case di Riposo e nelle Rsa. Noi abbiamo approvato il Piano di somministrazione dei vaccini che prevede il completamento della Fase 1 con il personale della sanità, della sanità privata e delle Rsa. Poi procederemo con gli ultraottantenni e poi inizieremo la seconda fase con disabili, persone fragili e personale della scuola“.
Prosegue intano la campagna ‘Marche sicure’ che, da qualche giorno ormai, è aperta anche docenti, studenti e personale Ata. “Finora l’adesione della popolazione scolastica non è alta – conclude Saltamartini – ma se ci sarà un rallentamento nella fornitura dei vaccini dovremo pensare di inviare nelle scuole infermieri e medici per allargare lo screening soprattutto a chi è portatore sano di Covid-19”.