MOSCA – La fase a gironi dei Mondiali di Russia 2018 prosegue ed è prematuro tirare le somme quando le partite giocate sono soltanto tue.
Tuttavia, quel che facilmente si può notare è che sorprese, finora, non sono mancate e tantissime contro il favore di ogni pronostico. Alle vecchie, grandi squadre che da anni dominano gli scenari del calcio, si sono contrapposte altre realtà che hanno saputo smentire le quote e i pronostici, in qualche caso riuscendo anche a far sì che fosse la squadra candidata alla vittoria a doversi adattare. Andiamo quindi a scoprire le prime sorprese di questo mondiale russo.
Il geyser sound avrà sortito il suo effetto, o sarà stata semplicemente la costanza di undici uomini di ferro schierati in campo a far impattare Messi e compagni? Fatto sta che l'Islanda ha incubato, chiuso e bloccato la fortissima Argentina (almeno sulla carta!) e non solo: il portiere islandese, dilettante e assistente di riprese video fuori dal campo, si è concesso il lusso, non a tutti permesso, di parare un rigore a Leo Messi alla veneranda età di 34 anni. E l'Argentina contro gli islandesi ha sofferto in misura nettamente maggiore rispetto alle previsioni, non solo la pressione ma anche quella caratteristica tutta dell'albiceleste: la garra, la foga con cui gli islandesi hanno bloccato ogni palla, ogni pericolo, ogni azione. Resistendo fino al 95', piegando una delle nazionali, dicevamo, più forti per qualità della rosa. Chapeau.
L'ultima volta che l'Iran, in un Mondiale, sconfisse una nazionale favorita, a Teheran partirono festeggiamenti che costrinsero il governo iraniano a prendere gli adeguati provvedimenti: era il 1998 e gli iraniani trionfavano contro gli USA. Ora invece hanno trionfato, al fotofinish, contro il Marocco. Non è chiaro se in Iran siano partite scene di giubilo in piazza, ma siamo sicuri di una cosa: l'Iran è una delle piacevoli sorprese di Russia 2018.
A tutte le latitudini il gol di Lozano ha fatto registrare movimenti sismici e la più grande comunità ispanofona nel mondo ha potuto gridare, con orgoglio "Viva Mexico!". Chi ha puntato qualcosa sulla vittoria messicana al debutto contro la Germania (seconda solo al Brasile nella lista delle favorite del Mondiale) ha trascorso piacevolmente gli ultimi giorni, ne siamo certi. Ma la vittoria del Messico chi se l’aspettava? Ed è uno 0-1 che ai messicani forse in qualche modo sta ancora stretto: alla disunione e alla frenesia teutoniche, Hernandez e compagni hanno risposto con calma, ponderatezza, organizzazione.
La Polonia è uscita sconfitta contro la nazionale africana che può rappresentare veramente il riscatto del continente (difatti Nigeria, Marocco ed Egitto hanno perso, n.d.r). Ma quel che più stupisce è la capacità di una squadra come quella senegalese di aver retto per novanta minuti mantenendo sempre o quasi il pallino del gioco in mano, umiliando la nazionale polacca zeppa di giocatori ‘italiani’. Contro una nazione, quella polacca, che aveva fatto accetta di vittorie nel girone di qualificazione. Koulibaly, Sané e compagni sono stati bravi a regalare una gioia al proprio popolo, sapranno continuare sulla buona strada tracciata? Chissà, intanto i leoni africani hanno esultato e non poco.
Ti aspetti Neymar e ti trovi Coutinho, ti aspetti che il Brasile vinca facile e invece la Svizzera lo blocca, pareggia la partita e rimette tutto in discussione. Come il Messico contro la Germania. Con la differenza che però il C.T verdeoro Tite aveva avvisato tutti: non sottovalutare gli elvetici è stata cosa buona e giusta. Altrimenti come sarebbe finita? Di certo la Svizzera è la meno sorpresa delle altre sopracitate, ma resta comunque sorprendente. Si è sempre sorprendenti, in qualche modo, quando si ferma quella che per i più è la favorita del Mondiale…