Il campionato di serie A ancora deve terminare e già si comincia a pensare per chi assegnare i diritti delle dirette dei match
Il calcio in Italia è da sempre lo sport più seguito. Le partite, oltre che allo stadio, si vedono ovunque, dalla tv, agli smartphone, passando per i pc portatili, pub, pizzerie, case di amici e chi ne ha più ne metta. Il calcio in Italia unisce e divide, anche per la ripartizione dei diritti dei match.
Sono tanti anni ormai che i campionati italiani di serie a, non iniziano se non si sa chi trasmette le partite. Dai canali satellitari, fino a quelli streaming, che di solito danno qualche problema in più per abbonati e spettatori. E sei prezzi aumentano, ci sarà meno seguito.
Diretta serie A, ci saranno cambiamenti?
Come si sa, bisogna sempre rispettare il cliente e chi paga per seguire il calcio in Italia. Più sono le offerte più gli spettatori, sono in confusione per quanto riguarda le migliori proposte. Quali squadre scegliere, gli orari, se il proprio team del cuore, gioca prima o dopo e dove vedere la partita.
L’Antitrust, infatti, stabilisce ai rispettivi canali di rispettare quei pacchetti che verranno messi a disposizione dei cittadini, anche per stimolare le diverse leggi di mercato e di prezzo. Si sa che in questi ultimi anni, oltre ai canali satellitari, in grande vigore ci sono quelli streaming, che però ancora qualche problemino nelle dirette delle gare lo danno.
I cittadini e gli abbonati, protestano, fanno disdette e i canali, dal canto loro, sono portati a calare i prezzi per riottenere ciò che hanno perso. “L’ assegnazione dei pacchetti di trasmissione esclusiva per un ciclo di stagioni oltre ai tre anni non sembra idonea a favorire un sano contesto competitivo sia nell’ottica della remuneratività dell’assegnazione, sia, e con maggior forza, nell’ottica della qualità e fruibilità dei servizi di trasmissione, qualora permangano per gli operatori condizioni di assegnazione in esclusiva”.
Se non si trovano gli accordi, sono i club a preoccuparsi principalmente. E sappiamo, che in Italia, c’è quella forte tendenza dell’uso del “pezzotto”. Quel tipo di applicazione pirata, che riesce a collegarsi agli IPTV. Il reato è grave e si tenta da anni di lottare e cancellarlo definitivamente per evitare anche il calo del numero degli abbonati dei canali ufficiali del calcio italiano.