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È il settore IT a trasformare l’Italia in digitale

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michael

MARCHE – L’Information Technology (IT) è il traino del Paese verso la trasformazione digitale. Si tratta di un settore strategico che contribuisce in modo rilevante al Pil del Bel Paese con il 3,7% del valore aggiunto.

Questo settore coinvolge, in Italia, 87mila aziende e 430mila addetti, che corrispondo al 2% delle imprese e al 2,7% degli occupati. L’IT è caratterizzato da una elevata produttività e dal fatto di occupare in prevalenza giovani in buona parte laureati. In questo modo l’Information Technology è uscito dalla crisi grazie ad un processo di trasformazione evolutiva che ha generato grandi potenzialità innovative ed elevate competenze, indispensabili per sostenere la rivoluzione digitale dell’Italia.

Secondo i date dello studio ‘’Il settore IT in Italia’’, condotto da Anitec – Assinform in collaborazione con Istat e NetConsulting cube, ci sono due direzioni strategiche sulle quali il settore evolverà secondo Stefano Pileri, presidente di Anitec-Assinform: “Abiliterà e coglierà le opportunità della Trasformazione Digitale in atto in tutte le Imprese; si focalizzerà sulle competenze richieste dalle nuove tecnologie come cloud, analytics e intelligenza artificiale, internet of things, applicazioni e comunicazioni in mobilità;Il suo sviluppo sarà ulteriormente accelerato dalle straordinarie iniziative di sistema quali il Piano Strategico Banda Ultra Larga, Il Piano Impresa 4.0, e, auspicabilmente, dall’accelerazione del Piano Triennale della Pubblica Amministrazione Digitale. Mi aspetto che, in questo scenario, vedremo una sensibile crescita della ricerca e sviluppo e della conseguente capacità innovativa del nostro settore IT”.

La situazione a livello regionale

La Lombardia possiede una concentrazione di unità locali e addetti maggiore rispetto al resto del territorio italiano, con una percentuale pari al 25%, seguita dal Lazio con il 12% e seguite dal Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna. Per gli addetti ai lavori la frammentarietà delle aziende IT costituisce un punto di debolezza strutturale che va superato attuando politiche industriali di consolidamento e di capitalizzazione che spingano le PMI a effettuare un salto di crescita dimensionale.

Le prospettive per quanto riguarda l’IT sono molto positive. Il 2017 si chiuderà con il 78% delle aziende in crescita, di queste il 28% con andamenti stabili o in lieve aumento, il 24% con crescite medie tra il 2,5% – 5% e il 26% con incrementi maggiori del 5%. Per l’offerta è sempre più aperta la strada al mix di consulenza-software per accompagnare la clientela nella digital transformation e con un focus spinto sul cloud, iniziando ad adottare servizi come eFax, e sulle componenti degli ambiti IoT, Industry 4.0, Mobile/App, Big Data/Analytics e sugli applicativi verticali a supporto del core business.

Nonostante i numeri siano più che positivi resta problematico il finanziamento all’innovazione. Il 66% delle aziende, infatti, non ha alcun supporto finanziario riguardo a questo, ed è composto in larghissima parte da realtà piccole e fornitori di Web/hosting in cui prevalgono i finanziamenti dalle Amministrazioni Regionali e Centrali a cui, però, possono accedere solo le aziende maggiori che sono poi le uniche ad accedere anche ai finanziamenti dell’Unione Europa.

michael

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