ATTUALITA' – In teoria è vero. Il leit motive che sentiamo scandire dalle ditte produttrici di caldaie è che sostituendo una vecchia calderina con una di nuova generazione vi è un risparmio nel consumo del combustibile e di conseguenza dei consumi energetici.
E' una domanda molto sentita da parte di chi vive nelle Marche, regione decisamente fredda nel periodo invernale, in cui il corretto funzionamento di una caldaia diventa essenziale nella vita domestica. Di conseguenza, sapere se comprando un caldaia a condensazione si potranno risparmiare molti euro di consumo di gas, può rivelarsi molto utile, soprattutto per tutte quelle famiglie con una limitata disponibilità economica mensile.
Lo abbiamo chiesto al CEO di www.demshop.it, specializzata nella vendita online di caldaie Vaillant, Hermann e Junkers, e senza mezzi termici ha risposto con un inaspettato:
“Alcune volte no”.
Questa affermazione ci ha colto un po' impreparati ed è per questa ragione che abbiamo chiesto ulteriori spiegazioni per capire quando l'uso di caldaie a condensazione conviene e quando no.
Per essere sicuri che una caldaia condensing sia migliore sul piano dei consumi sarà importante assicurare 2 condizioni:
· il corretto dimensionamento;
· una installazione affidabile.
Si dice che se l'abitazione dispone di un impianto di termosifoni una caldaia a condensa non avrà il giusto rendimento. In realtà questo non è vero, perchè non è la presenza di radiatori a determinare il funzionamento corretto o non corretto della caldaia, ma è l'acqua che c'è in circolo e la sua temperatura.
Siamo soliti a pensare che la temperatura dei termosifoni di casa debba essere di 70 gradi, ma in realtà dipenderà molto dalla temperatura esterna dell'ambiente. Più freddo si percepisce all'interno delle mura di casa, maggiore dovrà essere la temperatura dell'acqua che circola all'interno dei tubi dei radiatori. Se però non fa così freddo non sarà giusto impostare la temperatura interna dell'acqua dei termosifoni ad un livello di gradi Celsius così elevato nell'impianto.
Di conseguenza per assicurare un adeguato dimensionamento dell'impianto si dovrà calcolare il numero degli elementi riscaldanti presenti in casa -radiatori e termoarredo su tutti- o si rischierebbe di fare un grande flop. Purtroppo sono troppo poche le famiglie che prendono in considerazione questo aspetto, come pure il fatto di stimare lo stato d'isolamento della casa dagli agenti esterni.
La caldaia infatti può lavorare ad una temperatura fissa o ad una temperatura variabile dell'acqua, a seconda dell'installazione o meno di una sonda, che registri il “calore ambientale” . Perchè il sensore funzioni correttamente si dovrà posizionarlo in un luogo freddo e non esposto ai raggi del sole che ne potrebbero falsare le valutazioni. Se rispettiamo questa semplice pratica sarà molto probabile che nella maggior parte dell'anno riusciremo ad ottimizzare il funzionamento della caldaia perchè potremo calcolare una temperatura di ritorno dell'acqua ad un livello proporzionato al giusto funzionamento della calderina. In questo modo riusciremo a “condensare” e quindi utilizzare il calore che altrimenti andrebbe disperso in ambiente mediante la fuoriuscita dei fumi.
Solo in questo modo saremo sicuri di usare la caldaia a condensazione nella modalità più corretta durante l'arco dell'intero anno, visto che, per rendere l'idea, i “famosi” 70° a cui spesso viene impostata una caldaia, sono considerati adeguati ad un ambiente in cui la temperatura esterna è di -7 gradi centigradi!
Possiamo ben intendere come questa temperatura possa perdurare nelle città più fredde delle Marche, nella provincia di Macerata e Urbino, per massimo 2 giorni e di come impostare senza nessuna valutazione precisa la caldaia sui 70°C significa nei fatti sprecare molta energia.
Attenzione quindi a calcolare ad hoc la giusta potenza della vostra caldaia, oppure i vostri sogni di risparmiare gas risulteranno vani.