Export, si ferma anche il settore alimentare

ECONOMIA – Per lungo tempo è stato uno dei settori che meglio ha retto l’urto dei lunghi anni di difficoltà economica. Ora la crisi sembra riguardare anche il settore alimentare.

Cna analizza i dati Unioncamere Marche che parlano chiaro: anche il comparto alimentare si ferma dopo la forte crescita che si è concentrata negli ultimi anni.

Nel dettaglio, i dati fanno registrare nella regione una sostanziale stabilità della produzione (-0,6%) e dei fatturati (+0,3), ma il dato più preoccupante arriva dalle esportazioni che registrano un crollo con un –6,7% (il terzo settore ad andare peggio dopo il TAC nel suo complesso). Inoltre, a rabbuiare l’orizzonte del comparto, ci sono gli ordinativi per l’estero che calano di un 3,3%, a rimarcare che la tendenza in atto sembra non volersi fermare.

Il segnale positivo viene unicamente dal mercato interno con un +1,5% che sembrerebbe rilevare una inversione di tendenza, inversione sperata e attesa da tempo. Il risultato finale è un calo dell’occupazione del comparto pari al 2,7%: una vera e propria retromarcia per un settore che invece, sotto questo punto di vista, è stato importante negli anni della crisi.

“Il crollo delle espertazioni sembra spiegabile solo alla luce delle sanzioni che l’UE sta applicando alla Russia per la questione Ucraina – commenta Andrea Cantori, responsabile Cna Alimentare della provincia di Ancona – Questa riflessione è confermata dal fatto che gli unici due settori che perdono in maniera rilevante sul fronte esportazioni sono proprio TAC e Alimentare, cioè i due comparti regionali fortemente legati al mercato russo. E’ evidente, quindi, che la questione Ucraina oggi è fondamentale per la nostra regione e per tutta l’economia italiana (siamo il 4° partner commerciale della Russia) e deve vedere un maggiore impegno del nostro Paese nei confronti di una soluzione dei contrasti che non può essere solo affidata alle sanzioni economiche, ma deve vedere il ritorno della politica in campo”.

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