CIVITANOVA MARCHE – Scoperto a Civitanova marche racket delle false ospitalità.
Denunciati 8 cittadini extracomunitari tra i quali il proprietario di un appartamento: con false attestazioni, certificava la residenza nella sua casa di altre persone, in realtà senza fissa dimora, al fine di far acquisire a queste ultime il permesso di soggiorno.
L'indagine è scattata a settembre nei confronti di un appartamento che si trova a a Civitanova Marche, dove avrebbero risieduto vari cittadini pachistani come dagli stessi dichiarato nelle istanze di rilascio/rinnovo dei permessi di soggiorno. All’esito del controllo effettuato dagli agenti della polizia di stato, è stato rilevato come l’appartamento nel quale avrebbero dovuto essere residenti 12 persone, era invece composto da una sola camera da letto con all’interno un letto matrimoniale e due letti singoli, già occupati dalla famiglia del titolare del contratto di locazione sottoscritto composto da 2 adulti e due ragazzi.
Nonostante quanto emerso, M.Z. 43enne pakistano, conduttore dell’immobile ha dichiarato di ospitare altri 7 connazionali che hanno tentato di ottenere o già ottenuto in maniera fraudolenta il rinnovo del proprio permesso di soggiorno allegando una certificazione relativa alla disponibilità di alloggio non veritiera che ha inoltre determinato numerose richieste di residenza false.
Sette i provvedimenti amministrativi di revoca o di rifiuto del permesso di soggiorno in corso di notifica agli interessati e, ieri 11 dicembre, è stata, inoltre, inviata un’informativa di reato alla procura della repubblica presso il tribunale di Macera: il titolare del contratto di locazione dell’appartamento è stato denunciato per falsità ideologica commessa dal privato. Tutti gli altri sono finiti nei guai per aver prodotto documentazione falsa attestante l’effettiva disponibilità di un alloggio e/o di una dimora abituale.
Sempre ieri, nel corso di controlli predisposti dalla questura, sono stati rintracciati ed espulsi a Macerata due cittadini extracomunitari, rispettivamente, di nazionalità pachistana e senegalese, quest’ultimo pregiudicato per reati inerenti la contraffazione di marchi, risultati entrambi clandestini sul territorio nazionale.