MACERATA â Indagini, perquisizioni e sequestri. Sono durate un anno intero le indagini svolte dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Macerata nellâoperazione denominata âChina Factoryâ.
Unâoperazione che ha permesso di ricostruire nei minimi dettagli lâattivitĂ illecita di alcuni imprenditori italiani, ai quali facevano capo diverse societĂ gestite da cinesi, ubicate tra Marche, Abruzzo e Toscana.
Oltre 200.000 gli articoli sequestrati, recanti la falsa indicazione del âMade in Italyâ; scoperta unâevasione fiscale di circa 20 milioni di euro, con violazioni allâiva per circa 5,5 milioni e sui dazi doganali per circa 300 mila euro; violazioni alla normativa antiriciclaggio per circa 3,5 milioni di euro e denunciate 6 persone.
Da un lato, i soggetti italiani o acquistavano beni da imprenditori cinesi senza che venisse emessa fattura oppure li importavano dalla Cina dichiarando in Dogana un valore inferiore rispetto al corrispettivo effettivamente pagato, in modo da evadere dazi doganali e Iva. Dallâaltro, gli articoli di pelletteria âfinitiâ acquistati e/o importati (prevalentemente borse, borse da viaggio, zainetti, cinture), di origine cinese e indiana, venivano venduti come prodotti âMade in Italyâ, mediante apposite operazioni di riconfezionamento che prevedevano la rimozione delle eventuali etichette. La gran parte di questi beni veniva venduta senza emissione di alcuna fattura ad imprenditori operanti, oltre che nel territorio nazionale, anche nella Repubblica di San Marino e in Spagna. Eâ proprio nella Repubblica di San Marino dove sono stati scoperti alcuni conti correnti bancari, riconducibili agli indagati, alimentati per la gran parte dal denaro proveniente dallâomessa fatturazione o sotto-fatturazione derivante dalla vendita di tali beni ed utilizzati anche per effettuare bonifici verso la Cina per il pagamento delle merci importate.
Lâoperazione ha preso piede da una preliminare attivitĂ dâintelligence e raccolta informativa, cui sono seguite una serie di perquisizioni effettuate presso alcune delle aziende oggetto di indagine, durante le quali sono stati rinvenuti e sequestrati numerosi accessori di pelletteria riportanti la falsa indicazione del âMade in Italyâ. Peraltro, lâoperazione di rietichettatura era proprio in corso allâatto dellâaccesso dei finanzieri; i soggetti sono stati colti, dunque, in flagranza di reato.
Inoltre, attraverso lâesame di una sorta di contabilitĂ parallela (âin neroâ), rinvenuta dai finanzieri durante le perquisizioni, è stato possibile identificare e segnalare ai Reparti del Corpo competenti per territorio circa 60 imprese, le quali hanno acquistato beni senza emettere la fattura.
Nei giorni scorsi, i militari della Compagnia di Macerata hanno eseguito lâultima parte dei sequestri per equivalente disposti, per oltre 4,5 milioni di euro complessivi, dalla Procura della Repubblica di Macerata e che hanno riguardato conti correnti e immobili ubicati in varie parti dâItalia.