MARCHE – L’obiettivo è rafforzare la sicurezza dei passeggeri, puntando su una riqualificazione delle fermate di trasporto pubblico locale delle Marche che segnalano maggiori criticità, realizzandone anche delle nuove nelle zone del sisma.
Il programma di interventi può contare su un milione di euro del Piano investimenti 2019-2021 che destina 43 milioni al miglioramento dei servizi del Tpl, al quale se ne aggiungono altri 230 mila stanziati dall’ordinanza 553/2018 per realizzare la rete dei trasporti nelle oltre 200 aree Sae (Soluzioni abitative in emergenza) allestite nelle Marche. Insieme ai gestori del servizio su gomma, la Regione individuerà le priorità per la sicurezza della circolazione stradale e degli utenti. I Comuni interessati saranno invitati ad aderire, contando sulle risorse regionali che copriranno totalmente le spese di progettazione ed esecuzione di opere, a tutti gli effetti, di urbanizzazione primaria.
Contenuti, criteri e modalità del programma di investimenti sono stati illustrati dall’assessore regionali ai Trasporti. Il cronoprogramma prevede, entro il mese, la ricognizione presso le aziende, a giugno la richiesta ai Comuni di manifestare l’interesse, a ottobre l’approvazione della graduatoria per assegnare i contributi e, a gennaio 2020, l’inizio dei lavori. La stima indica un costo di 8/10 mila euro a fermata, sufficiente a garantire 150 nuove realizzazioni sul totale di 7.850 esistenti.
Una cifra apparentemente modesta, è stato rilevato, ma il meccanismo delle priorità di sistemazione assicura il superamento delle situazioni più deficitarie, pericolose e inaccessibili alle persone diversamente abili. Ognuno dei cinque bacini provinciali avrà una lista di cento criticità, dalla quale verranno proposte ai Comuni gli interventi prioritari su cui investire e aderire (se, d’interesse, anche in cofinanziamento, per migliorare le opere di urbanizzazione accessorie alla fermata). Nelle zone terremotate gli interventi riguarderanno, principalmente, Camerino: segnala il maggior numero di aree Sae, con una ridistribuzione dei quartieri che necessita di nuovi collegamenti pubblici. Sono previste tre tipologie di investimenti, con una spesa massima di 20 mila euro a fermata: minimale (solo segnaletica verticale), ordinaria (con marciapiede rialzato e accesso ai disabili), completa (corredata con pensilina, sedute e dispositivi intelligenti di Infomobilità).
L’assessore ai Trasporti ha evidenziato che questo percorso di maggiore sicurezza dei passeggeri affianca altri già programmati. Ha citato i 28 milioni, nel triennio, destinati alle aziende di trasporto per il rinnovo del parco automezzi che, nelle Marche, ha una vetustà media di 14 anni. Ha poi anticipato, mercoledì prossimo, un incontro per la ripartizione del Fondo nazionale che rischia di penalizzare, ancora una volta, le Marche. Basata sulla spesa storica, colloca la Regione all’ultimo posto, con un’assegnazione di 68 euro ad abitante, nonostante un servizio – ha detto – che non ha nulla da invidiare a realtà che percepiscono più fondi. La richiesta delle Marche sarà quella di contare sulla somma riconosciuta alla penultima, pari a 82 euro pro capite, che permetterebbe di offrire un servizio di trasporto pubblico ancora più efficiente.