La notizia è di pochi giorni fa. Per la Nazionale A di calcio, già impegnata nella UEFA Nations League, c’è ora un’altra data importante da segnare sul calendario: quella del 7 dicembre. Quel giorno, infatti, si terranno a Zurigo i sorteggi per la definizione dei gironi di qualificazione alla Coppa del Mondo di Qatar 2022, che si disputeranno, per la prima volta nella storia, d’inverno anziché d’estate. Se gli abbinamenti si facessero in questo momento, l’Italia verrebbe inclusa tra le teste di serie del torneo e riuscirebbe a evitare un girone particolarmente difficile. Eppure, non è ancora scontato che vada a finire così. Vediamo perché.
Una stagione ad altissima intensità agonistica per gli azzurri
Per Roberto Mancini, marchigiano risoluto ed ex calciatore geniale, così come per tutti i giocatori da lui voluti per intraprendere il suo progetto di rilancio del calcio azzurro, sarà fondamentale fare bene in tutti i prossimi incontri. Quelli che aspettano gli azzurri saranno mesi di grande intensità: l’Italia, infatti, dovrà giocare, oltre alle amichevoli, le restanti partite della Nations League, il Campionato Europeo 2020, che è stato posticipato dalla UEFA e si giocherà tra l’11 giugno e l’11 luglio 2021, e le partite di qualificazione ai Mondiali.
Molti giocatori saranno impegnati anche con i rispettivi club nei tornei delle coppe europee e nei campionati nazionali come la Serie A, che anche quest’anno vede come grande favorita, secondo i pronostici degli operatori di scommesse, la Juventus. La vecchia Signora, infatti, si candida a vincere il suo decimo scudetto consecutivo con ottime probabilità di successo, come dimostrano le quote serie A di Betway del 26 ottobre che danno la Juve al 2,87. Due giocatori fondamentali del reparto difensivo bianconero, come Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini, per esempio, sono anche due pedine strategiche della formazione titolare azzurra. C’è da scommettere che l’andamento delle loro condizioni fisiche, nei prossimi mesi, sarà un tema che Mancini osserverà con estrema attenzione. Vediamo ora come si sta preparando l’allenatore, originario di Jesi, per questi grandi appuntamenti.
Roberto Mancini, un solo programma: vincere tutto
Classe 1964, “Il Mancio”, come venne soprannominato dai tifosi sampdoriani a metà degli anni ottanta, è stato uno degli attaccanti italiani più forti di tutti i tempi. Quella stessa grinta che lo ha reso celebre sui campi di gioco ha caratterizzato, nel corso degli ultimi venti anni, la sua seconda carriera come allenatore di squadre importanti di Serie A come Lazio e Inter o del Galatasaray, il club più antico e prestigioso del campionato turco. Insediatosi sulla panchina azzurra due anni fa, ha sempre mantenuto un legame molto stretto con le Marche e in particolare con la sua città natale, che celebrò con una grande festa cittadina il suo debutto contro l’Arabia Saudita il 28 maggio 2018.
Come CT azzurro, Mancini ha sempre dichiarato di avere un’unica aspirazione: vincere tutto. Questo concetto è stato da lui ribadito in più di un’occasione, come quando dichiarò alla Gazzetta dello Sport che vincere Europei e Mondiali era il suo programma in azzurro. Si tratta di un programma senza dubbio ambizioso, soprattutto tenendo conto della mancata qualificazione dell’Italia ai Mondiali di Russia del 2018 e del ruolo quasi marginale svolto, negli ultimi anni, sui grandi palcoscenici del calcio internazionale.
Mesi intensi e grandi opportunità per rilanciare il calcio azzurro
Tra poche settimane, dopo l’ultimo turno della UEFA Nations League e un volta disputate le amichevoli autunnali, verrà stilata la classifica FIFA, che ordina mensilmente le nazionali di calcio e permette di paragonarle oggettivamente tra loro in base ai risultati degli incontri internazionali. A partire dalla nuova classifica verranno definite le teste di serie e le fasce dei giorni di qualificazione ai Mondiali del 2022. L’Italia è attualmente in 12° posizione nel ranking FIFA e, nei prossimi incontri, dovrà puntare quanto meno a conservare, e possibilmente migliorare, questo posizionamento.
L’Italia non vince gli Europei dal lontano 1968 e l’ultima finale fu quella giocata nel 2012 a Kiev, nel torneo di Polonia/Ucraina, contro la Spagna. Allora perdemmo con un umiliante 4 a 0, il risultato con la maggiore differenza di reti nella storia del torneo. Ai Mondiali, invece, gli azzurri non disputano una finale dal 2006, anno in cui capitan Cannavaro e compagni alzarono per l’ultima volta la coppa al cielo. Quelli a venire saranno mesi pieni di appuntamenti importanti, che richiederanno il massimo impegno da parte di tutti, calciatori e staff azzurro. Se si vorrà davvero, come tutti ci auguriamo, essere di nuovo protagonisti del grande calcio mondiale, sarà imprescindibile la massima concentrazione.