ECONOMIA – Il 2019 è stato battezzato come l’anno in cui oltre 40 Istituti bancari europei punteranno al lancio dei cd. mutui verdi sul mercato europeo.
In Italia, le banche interessate al progetto sono nove: Banco Bpm, Monte dei Paschi, Bper Banca, Bnl-Bnp Paribas, Crédit Agricole-Cariparma, Société Générale (filiale italiana), UniCredit, Volksbank Alto Adige e Friulovest Banca.
Si tratta di un finanziamento riconosciuto ai clienti sia in caso di acquisto della casa che in caso di ristrutturazione, che secondo le stime dovrà garantire un miglioramento del 30% dell’efficienza energetica dell’abitazione per cui lo si richiede.
Rappresenta certamente una forma di finanziamento nuova e vantaggiosa, per di più facilmente fruibile dal cliente, il quale di conseguenza sarà maggiormente incentivato sia all’acquisto che al rifacimento di una casa già di sua proprietà. L’obiettivo è quello di migliorare la funzionalità energetica degli immobili.
Per quanto riguarda le ristrutturazioni, secondo gli esperti lo step successivo sarà creare una rete di collaborazione con le istituzioni pubbliche. Il Comune di Milano, ad esempio, ha già reso attivi degli incentivi per i lavori di ristrutturazione finalizzati al miglioramento dell’efficienza e del risparmio energetico degli immobili.
I mutui green rivestono una particolare rilevanza non solo per le imprese, ma soprattutto per le famiglie, che assisteranno ad un taglio netto dei costi sulla bolletta e potranno vivere in un’abitazione piena di comfort, che inoltre a seguito dei lavori, vedranno aumentare il valore dell'immobile.
Nelle ipotesi di concessione di un mutuo verde per i lavori di ristrutturazione, sarà poi il singolo istituto a stabilire autonomamente le modalità e i tempi del finanziamento alle imprese incaricate di ultimare le opere.
Il primo problema che si pone con riguardo ai mutui green è quello dei costi delle procedure: su chi graverà il costo dei professionisti che saranno incaricati alla valutazione del miglioramento della prestazione energetica prima e dopo i lavori? Una strada che consentirebbe di ridurre la spesa globale dell’operazione di finanziamento potrebbe essere quella di consentire alle banche interessate di raccogliere denaro sul mercato (cd. funding) ad un prezzo più conveniente.
Questo è l’interrogativo che la generalità dei mutuatari si pone quando si è chiamati a valutare la sicurezza e la convenienza dei mutui sul mercato, al momento dell’acquisto di una casa, uno studio o anche di un’attività commerciale. La cattiva notizia per il cliente è che non c’è una risposta univoca.
Di conseguenza, se da un lato optare per un mutuo a tasso fisso potrebbe considerarsi più sicuro (approfondimento: http://www.calcoloratamutuo.org/guida/mutui-tasso-fisso) , dall’altro potrebbe essere meno conveniente economicamente rispetto al tasso variabile: “sicuro” perché essendo la rata fissa sfugge al rischio di rialzo in caso di impennata dei tassi.