Il nuovo Dpcm verrà approvato il 3 dicembre ed entrerà in vigore a partire dal 4 dicembre. È questo il cronoprogramma che il Governo ha comunicato agli Enti locali.
Conte ha infatti convocato 3 i capi delegazione della sua maggioranza di governo per illustrare le misure contenute nel decreto, nel frattempo anche il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia ha convocato i rappresentanti degli enti locali – ovvero Regioni, Anci e Upi – per un confronto sul prossimo Dpcm. Saranno presenti, collegati da remoto, il ministro della Salute Roberto Speranza, il commissario all’emergenza Domenico Arcuri e il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli.
Proprio il ministro Speranza interverrà invece nell’ Aula della Camera mercoledì 2 dicembre, alle 16, per “comunicazioni sul nuovo Dpcm e sul piano vaccinale anti-Covid”, come ha stabilito ieri la Conferenza dei capigruppo.
Sono previste votazioni da parte dell’Assemblea sulle risoluzioni che verranno presentate a seguito dell’intervento del ministro. Il quale intanto prepara anche una nuova ordinanza per mettere in quarantena per due settimane chi sceglierà di andare all’estero per le vacanze di Natale.
Prima di prendere le decisioni bisognerà aggiornare la mappa del rischio, con le Regioni che si muovono attraverso lo scacchiere colorato giallo-arancione-rosso. Poi si comincerà a discutere della riapertura degli impianti sciistici. Il governo è deciso a tenerli chiusi. E anche la maggioranza dei Paesi di confine sono concordi.
Speranza avrebbe intenzione di aggiornare la lista dei paesi a rischio — nella quale sono attualmente presenti Belgio, Francia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Spagna, Regno Unito — con l’Austria, la Svizzera e gli altri Stati che non aderiranno all’accordo europeo che chiude le piste da sci. Ecco i punti ancora in discussione.
il tema più importante attualmente sul tavolo del governo è quello del ricongiungimento familiare, sul quale rispetto alle anticipazioni si sta ragionando attorno ad alcune eccezioni.
Se l’idea iniziale era quella di permetterlo solo tra parenti stretti, ovvero genitori e figli, coniugi e partner conviventi, adesso si ragiona attorno alla possibilità di muoversi da una regione all’altra anche per gli anziani soli (una specie di deroga per i nonni);