SALUTE E BENESSERE – Per restare sempre connessi finiamo per vivere una vita a metà, dove un eccessivo utilizzo dei dispositivi digitali va a discapito di socialità e convivialità.
Le implicazioni di questa scelta sono moltissime, non sempre positive. Perché se la tecnologia è stata in grado di elevare i rapporti, velocizzarli e renderli più interconnessi a livello planetario è anche vero che questa frenesia ha un prezzo da pagare in termini di stress mentale. Quest’ultimo si concretizza in alcuni piccoli gesti quotidiani, che quando diventano ritmo di vita finiscono per complicare la normale routine. Basta pensare alle difficoltà nel momento di andare a letto legate alla dipendenza da smartphone: la stimolazione digitale senza fine comporta una riduzione del ‘sonno buono’. Si continua a consultare lo smartphone fino a tarda (anche tardissima) ora e si sottrae così del tempo prezioso al riposo: passa il momento del sonno e allora si finisce per girarsi mille volte sotto le coperte in cerca della posizione per dormire. Inoltre, portare a letto lo smartphone – specie quando si discute o sono in corso delle incomprensioni – serve solo ad acuire le relative difficoltà e a chiudere gli occhi pensando al problema, che si ingigantisce e finisce per popolare i sogni. Un’analisi questa che porta a concludere come sia necessario intervenire sulle cattive abitudini, perseguendo l’obiettivo del ‘detox mentale’ anche con l’ausilio di integratori alimentari, utili alle funzioni cerebrali e cognitive: la Farmacia dell’Ospedale è il luogo dove trovare i prodotti più adatti allo scopo.
Come inizia e prosegue il percorso che migliora la vita
Quando si decide di intraprendere un percorso di detox mentale, da affrontare con il supporto di prodotti ad hoc come gli integratori a base di selenio, withania e tè ma anche quelli a base di olio di pesce concentrato, occorre innanzitutto fare mente locale e predisporre un grafico schematico di come avviene una giornata-tipo. Bisogna ‘vedere’ ogni singolo movimento sulla scacchiera della routine, cercando di individuare i picchi di stress – che fanno andare in tilt – per trovare soluzioni e miglioramenti da apportare. Chiedere aiuto, soprattutto in casi come questo, non è mai da considerare una debolezza: un supporto nello svolgimento di determinate attività (anche piccole ma ricorrenti, specie in ambito domestico) servirà a ritagliare con maggiore cognizione di causa spazi vitali da dedicare alla cura di sé. Tutto questo cercando sempre di allontanare la tentazione dello smartphone: lasciatelo in carica in una stanza diversa dalla camera da letto, provate a spegnerlo quando arriva un orario clou come la mezzanotte o a silenziare le chat più ‘moleste’. Anche la pigrizia rappresenta un limite al benessere della mente, che si può sconfiggere dedicandosi a un’attività fisica aerobica oppure a uno sport: il buonumore ringrazierà, perché in quel lasso temporale lasceremo da parte i pensieri negativi. Potreste anche valutare di dedicarvi ad attività con un alto tasso di spiritualità, come quelle legate alla meditazione e la riflessione: un modo perfetto per rallentare il ritmo e lavorare su respirazione e aspetti interiori. Il movimento fa sempre bene, sfruttare ogni momento utile (pausa pranzo compresa) è importante: camminare all’aria aperta, anche senza meta, è il primo presidio di benessere.