ATTUALITA' – Il ricorso al fotovoltaico è ormai una realtà per tanti italiani, che hanno deciso di ottenere l'elettricità di cui hanno bisogno per la propria abitazione in modo ecologico e, al tempo stesso, conveniente dal punto di vista economico.
Per ottimizzare l'utilizzo degli impianti, però, è bene prestare attenzione ad alcuni errori che, se compiuti, rischiano di compromettere almeno in parte i vantaggi che si possono ottenere con l'energia solare. Per esempio, i moduli dovrebbero essere ombreggiati il meno possibile. Per altro, nel caso in cui in un impianto anche un solo modulo sia ombreggiato, a risentirne sono le performance di tutto il complesso, e non solo le prestazioni del modulo in questione.
Come funzionano i moduli
Ciò avviene perché i moduli sono collegati gli uni con gli altri, come se facessero parte di una catena. Un potenziale rimedio agli inconvenienti dovuti ai moduli ombreggiati è quello che prevede di dividere l'impianto in due stringhe, cioè in due sezioni: tuttavia ciò è possibile solo nel caso in cui l'inverter sia predisposto ad hoc, in quanto ogni stringa deve prevedere un ingresso a sé. Inoltre, per quegli impianti che di sicuro devono fare i conti con l'ombra sono disponibili i cosiddetti microinverter, parti di tecnologie più all'avanguardia, ma anche più onerose sul piano economico, da installare in corrispondenza di ciascun modulo.
Dove vanno orientati gli impianti
Uno sbaglio che non si deve commettere è quello di installare un impianto fotovoltaico in modo che sia rivolto a nord. Il costo di installazione di un impianto rivolto a sud e di un impianto rivolto a nord non cambia, ma a variare è la produttività annuale: nel primo caso è il doppio rispetto al secondo caso. Una soluzione a cui si può ricorrere per gli impianti collocati nelle falde del tetto rivolte verso il nord, comunque, è quella di variare l'inclinazione dei moduli: non più a 30 gradi, come avviene di solito, ma a 10 gradi, in modo che i pannelli siano quasi disposti in orizzontale. Anche in questo caso un impianto esposto a sud sarebbe più produttivo, ma la differenza sarebbe solo del 20 per cento e non del 50.
Che cosa bisogna sapere sull'inverter
Per un Impianto fotovoltaico residenziale, l'inverter non è un elemento da nascondere alla vista, ma deve essere sempre a portata di mano per consentire un controllo diretto e costante di tutto l'impianto. Se l'inverter non è sotto lo sguardo, per esempio, non ci si può rendere conto di eventuali guasti che potrebbe subire. Non ha senso, insomma, mettere l'inverter in soffitta o nel ripostiglio. Il luogo ideale in cui collocarlo, se non lo si vuole posizionare in casa per ragioni estetiche, è il garage: un posto in cui di solito si va quasi tutti i giorni, insomma. Una soluzione alternativa, comunque, potrebbe essere quella di ricorrere all'installazione di un sistema di monitoraggio mediante il quale conoscere il funzionamento dell'impianto in tempo reale: esistono dei programmi ad hoc che permettono di visualizzare grafici su base annuale, mensile, settimanale o giornaliera in relazione alla produttività.
Come si lavano i moduli
Lavare i moduli con l'acqua del rubinetto è un'azione in apparenza semplice e innocua, ma in realtà sbagliata. I pannelli solari e i moduli fotovoltaici, infatti, fanno asciugare l'acqua in tempi molto rapidi, visto che sono esposti al sole, e di conseguenza favoriscono la comparsa di residui di calcare: i quali, come è facile intuire, finiscono per compromettere la reale efficacia degli impianti. Il consiglio è quello di usare acqua distillata o, ancora meglio, di ricorrere a ditte specializzate che si avvalgono di stazioni portatili per decalcificare e demineralizzare l'acqua.
Attenzione ai cavi
Infine, è bene prestare attenzione alla lunghezza dei cavi. Non serve a molto collegare l'impianto fotovoltaico in modo che risulti il più possibile vicino al contatore, quindi non è necessario ricorrere a cablaggi infiniti: basta che l'inverter sia connesso con il quadro elettrico dell'abitazione. Per di più, i cavi lunghi sono sinonimo di perdite causate dalle cadute di tensione.