Le disposizioni condominiali possono proibire ai condomini di utilizzare barbecue e cucinini fuori al balcone, e quando scatta l’ipotesi di reato?
La vita in condominio non è semplice, del resto quando non si vive in unità singole, come le ville anche se a schiera, c’è bisogno di rispettare non lo le regole del buon vicinato ma anche le eventuali disposizioni sottoscritte dall’intero palazzo. In queste può comparire il divieto di utilizzo del barbecue fuori al balcone? Cerchiamo di capire cosa dice la legge in tal senso.
In effetti, cucinare fuori al balcone tanto più se si tratta dell’utilizzo del barbecue per la preparazione di una grigliata, può arrecare danni e disturbare il vicinato se consideriamo le nuvole di fumo che questo provocare o agli odori che si propagano. Fastidi che potrebbero spingere gli stessi vicini a decidere in riunione condominiale di vietare l’utilizzo di barbecue e cucine fuori dal balcone. Ma si può davvero legalmente arrivare ad un divieto del genere?
In linea generale la legge dice che il regolamento condominiale non può andare a precludere la proprietà privata dei singoli individui il che, tradotto, significa che non si può impedire ai soggetti singoli di cucinare fuori al balcone.
Una regola generale che prevale quando un’eventuale decisione in tal senso è assunta con la maggioranza dei voti condominiali. Diverso, invece, il discorso qualora la decisione sia presa in maniera unanime dai proprietari o per accettazione al momento del rogito notarile al momento dell’acquisto della casa. Ma facciamo chiarezza.
Se il regolamento condominiale viene votato a maggioranza, questo non può imporre preclusioni all’interno delle case dei singoli individui di nessun tipo. Questo vuol dire, quindi, che si possono avere animali domestici così come utilizzare il barbecue fuori al balcone. Se invece, il regolamento viene votato ad unanimità dai proprietari o se viene accettata la clausola all’interno del contratto di compravendita che si firma al momento del rogito allora, in queste fattispecie di caso, il regolamento può imporre un divieto del genere.
Per quanto riguarda, infine, gli eventuali illeciti civili c’è da dire che nel Codice Civile non è presente alcun articolo specifico; se infatti sono presenti soglie massime per la propagazione dei decibel, non si parla delle immissioni di fumo. Ogni caso va quindi valutato a sé, ma nei fatti la legge non proibisce le immissioni a meno che non siano intollerabili.