MACERATA – Sulle nomine del Pd In regione, interviene Barbara Cacciolari, esponente di Forza Italia.
"Se il buongiorno si vede dal mattino, il governo Pd delle Marche ha iniziato proprio male! Il Pd non taglia i costi della politica. Senza nulla togliere al nuovo Governatore delle Marche per il risultato ottenuto,tra le tante nomine esterne che si sono succedute nei giorni scorsi, spicca la scelta di incaricare due esponenti provinciali del Pd maceratese. Nomine che ci riportano ad una concezione arcaica di fare politica, arrogante, prepotente e inopportuna che manca di rispetto alle migliaia di disoccupati della nostra Regione. Mi riferisco all'incarico conferito all'ex assessore alle attività produttive con una consulenza come "esperta economica", di cui non discuto il merito e la competenza, ma della quale discuto il lauto compenso. Credo che l'assessore dopo anni di Consiglio Regionale largamente retribuito, avrebbe dovuto accettare di svolgere tale servizio gratuitamente, evitando di sottrarre ai cittadini migliaia di euro che potrebbero essere impiegati per erogazione di servizi destinati alle necessità della collettività ( tanti urgentissimi come la viabilità , la sanità …..). Non per ultimo, perché i casi sono molteplici, cito il caso della nomina di un altro candidato non eletto nelle liste del Pd alle ultime elezioni regionali, il quale avrà un ruolo nello staff del Presidente Mastrovincenzo con uno stipendio di 4.000 euro al mese, rimborsi spese a parte, attualmente già in carico alla Regione ( gia' beneficiario di un lauto incarico alla Regione con contratto, senza bando e selezione pubblica, di resp.le della segreteria Assessorato al bilancio).
Concludo sottolineando che, alla luce di quanto sopra, non mi pare che sia un modo corretto e trasparente assumere, tanto più senza selezione, i "soliti nomi" e non concedere opportunità ai tanti giovani preparati dalle nostre migliori Università regionali, pronti a mettersi al servizio della collettività in cerca di lavoro. Facile parlare di rinnovamento in campagna elettorale, farne una bandiera illudendo l'elettore, inopportuno scivolare poi alle prime occasioni utili".