Un elettricista di 34 anni è morto in ospedale, dove si trovava ricoverato da giorni in seguito ad un incidente sul lavoro avvenuto a Castel di Septe, frazione di Mozzagrogna (Chieti).
È morto in ospedale il giovane elettricista di 34 anni che la scorsa settimana era rimasto coinvolto in un grave incidente sul lavoro avvenuto all’interno di un’azienda di Castel di Septe, frazione di Mozzagrogna, in provincia di Chieti.
Il 34enne, durante un intervento, è rimasto gravemente ferito alla testa dopo l’esplosione di un tubo dell’aria di un compressore. Immediatamente era stato soccorso dal personale medico del 118 che lo aveva trasportato in ospedale, dove è deceduto nelle scorse ore.
Mozzagrogna, incidente sul lavoro: 34enne muore in ospedale dopo giorni di agonia
È morto Mattia Finocchio, tecnico elettrico di 34 anni residente a Tornareccio, in provincia di Chieti, che da giorni si trovava ricoverato all’ospedale di Pescara in seguito ad un incidente sul lavoro verificatosi venerdì scorso, 25 agosto, in un’azienda di Castel di Septe, frazione di Mozzagrogna.
Il giovane si trovava nell’azienda e stava effettuando un intervento per il cablaggio elettrico insieme ad un collega. Finite le procedure, mentre recuperava un cacciavite, come riporta la redazione di Fanpage, Mattia è stato centrato alla testa da una barra metallica crollata dopo lo scoppio di un tubo dell’aria di un compressore.
Lanciato l’allarme, presso l’azienda è arrivato un equipaggio del 118 che ha prestato le prime cure al 34enne e lo ha trasportato d’urgenza presso l’ospedale di Lanciano, ma viste le gravissime condizioni è stato trasferito al nosocomio di Pescara. Qui, i medici hanno fatto di tutto per salvare il tecnico, sottoposto anche ad un delicato intervento chirurgico. Purtroppo, però, tutti gli sforzi sono stati vani: poco dopo è stata decretata la morte cerebrale e, ieri mattina, i medici hanno dichiarato il decesso. I familiari hanno già acconsentito alla donazione degli organi che potranno salvare altre vite.
Gli accertamenti sull’incidente, su cui è stata aperta un’inchiesta dalla Procura della Repubblica di Lanciano, sono stati condotti dai carabinieri di Fossacesia e dagli ispettori dell’Asl, recatisi presso l’azienda dopo la tragedia.