MACERATA – L'’82,46% delle aziende ispezionate nei primi sei mesi dell'anno sono risultate irregolari.
Un bilancio choc, quello illustrato dalla Direzione Territoriale del Lavoro di Macerata. Da Gennaio a giugno, sono state effettuate 772 ispezioni e 38 accertamenti a 24 Istituti di patronato, 11 in materia di Cassa integrazione guadagni e 3 in materia di contratti di solidarietà .
Le ispezioni si sono svolte prevalentemente nei settori di attività: Costruzioni (249), Manifatture (142), Commercio (101), Servizi di alloggio e di ristorazione (71), Trasporto e magazzinaggio (55). Gli accertamenti sono stati effettuati prevalentemente nei seguenti settori di attività:Servizi/Terziario (24), Manifattura (10), Costruzioni (2).
Spiccano le ispezioni nei cantieri edili: su 199 aziende ispezionate, 186 sono risultate irregolari (93,47%). Oltre al settore delle costruzioni, gli esiti di irregolarità più rilevanti si sono avuti nei seguenti settori: Attività immobiliari (100%); Attività professionali, scientifiche e tecniche (94,12%); Trasporto e magazzinaggio (88,10%), Servizi/Terziario (87,10%), Manifatture (75,70%).
IRREGOLARITA' ACCERTATE – Sempre per quanto attiene alla conclusione degli accertamenti ispettivi, e, in particolare, alle 503 pratiche ispettive definite con esito irregolare nel I semestre 2015, si evidenziano di seguito le irregolarità che sono state accertate con maggiore frequenza e rilievo: 151 violazioni prevenzionistiche (in materia di salute e sicurezza sul lavoro), 115 maxisanzioni contro il lavoro sommerso (lavoratori subordinati non domestici “in nero”); 57 fattispecie di violazioni anche plurime delle norme sui tempi di lavoro e riposo nell’autotrasporto di cose e di persone; 19 violazioni in materia di orario di lavoro; 4 interposizioni illecite di lavoro (appalti fittizi).
I lavoratori totalmente “in nero” sono stati 115 su un totale di 155 lavoratori irregolarmente occupati (quelli ai quali si riferiscono complessivamente le violazioni accertate) nel I semestre 2015.
Quanto alle sospensioni dell’attività d’impresa, sono stati 55 i provvedimenti adottati, di questi 52 sono stati revocati previa regolarizzazione con un pagamento di somme aggiuntive pari a 101,400 euro. Le diffide accertativeper crediti patrimoniali adempiute spontaneamente dal datore di lavoro ovvero convalidate sono state 72 e hanno consentito ad altrettanti lavoratori il recupero di oltre 400mila euro come retribuzioni.
Di rilievo anche le conciliazioni monocratiche: su un totale di 271 richieste di intervento, sono state 36 le conciliazioni in cui sono comparsi sia il datore di lavoro che il lavoratore o la lavoratrice, e quelle concluse con esito positivo che hanno permesso ad altrettanti lavoratrici e lavoratori di ottenere celermente risposta ai propri diritti di natura retributiva con riconoscimento della sussistenza dei rapporti di lavoro e di oltre 74 mila euro per retribuzioni.