Italia-Germania Amputati, una gara come le altre

Ad arbitrare l'incontro Italia-Germania, con le rispettive Nazionali AMputati, è stato Giovanni Manna, direttore di gara del Csi di Pesaro, che racconta le emozioni vissute durante tutti i novanta minuti.

"Una mezza rovesciata. Bellissimo gesto atletico, purtroppo non coronato dalla realizzazione del gol – esordisce Manna – Il pubblico applaude a lungo, noi arbitri assistiamo emozionati, attori “super partes” ma in questo caso coinvolti in maniera differente. A lato del giocatore, simultaneamente al suo gesto atletico, due supporti metallici cadono al suolo: in un attimo l’attaccante italiano non necessita più di alcun supporto artificiale, almeno per quella frazione di secondo è un giocatore come tanti, la sua amputazione all’arto inferiore in quel momento scompare. È un giocatore della nazionale italiana, che sta disputando la sua amichevole contro un’altrettanto competitiva Germania.

Sabato pomeriggio il Centro Sportivo Italiano di Pesaro Urbino ha permesso a me e ad altri colleghi del Comitato, Massimo Giacomoni, Antonio Urbano e Francesco Mineo, di partecipare all’amichevole a Gabicce Mare che ha visto coinvolte le nazionali calcio amputati di Italia e Germania. Un grazie al nostro responsabile, Marco Pagnetti, al quale più volte abbiamo ribadito come siano queste le vere esperienze che servano a crescere come arbitri e a maturare come sportivi e come persone. Il pomeriggio sereno è stato una cornice perfetta per l’iniziativa che ha coinvolto centinaia tra atleti e supporters, che per la cronaca è stata vinta per 5 a 0 dai nostri giocatori. In campo non si sono fatti sconti, la partita è stata giocata in maniera intensa e decisa da parte di entrambe le formazioni, con un bellissimo fair play che ha contraddistinto alcune azioni e che ha toccato il culmine a fine gara, con saluti e scambi di battute tra giocatori, scene che si dovrebbero ammirare in ogni campo ma che al giorno d’oggi il più delle volte scarseggiano. Questo a prova che si sono sfidati giocatori a tutti gli effetti, atleti che hanno visto le loro vite segnate da episodi, talvolta fortuiti, che ne hanno marcato fortemente gli sviluppi: ricordo il caso di un ragazzo, tra l’altro portiere della nostra nazionale, normalmente dotato e ritrovatosi in poco tempo amputato dell’avambraccio sinistro a causa di una semplice frattura, sottovalutata dai medici. Questo giocatore sabato ha fatto delle parate straordinarie, rivelandosi tra i migliori in campo.

A noi arbitri resterà nel tempo la grande forza di volontà degli atleti, ma soprattutto il clima di coesione e di gruppo, che ci hanno saputo trasmettere nel post partita trascorso assieme. Resterà impresso anche un ultimo episodio: un ragazzino che, aiutato dalle stampelle, segna un gol e realizza un assist ad un proprio compagno, e viene a più riprese festeggiato da tutta la squadra. Scena che vale più di mille parole".

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