Sgominata dai carabinieri, con 24 arresti eseguiti all’alba di oggi nell’operazione “Daraga”, un’organizzazione criminale, con base logistica nel grattacielo multietnico Hotel House di Porto Recanati (Macerata), che faceva arrivare eroina pura da Afghanistan e Pakistan verso il Centro Italia: lo stupefacente arrivava anche da altri mercati italiani, fuori dalle Marche, impacchettato in confezioni di prodotti dolciari, barrette di cioccolato, confezioni di caramelle, termosaldate, identiche per fattezze, peso e dimensioni alle originali; o era trasportato nei bagagli, sotto le suole delle scarpe o ingerita in ovuli da “corrieri” che viaggiano con mezzi pubblici.
In azione, coordinati dal procuratore di Macerata Giovanni Giorgio, i Carabinieri del Comando Provinciale di Macerata, coadiuvati da quelli dei Comandi Provinciali di Fermo, Teramo, Roma e Latina, e con il supporto di un velivolo del Nucleo elicotteri Cc di Pescara, del personale dei Nuclei cinofili Cc di Pesaro e Chieti.
E’ stata data esecuzione a un’ordinanza di misura cautelare in carcere emessa dal gip Giovanni Maria
Manzoni, nei confronti di 24 soggetti, pakistani e afghani, domiciliati in diverse regioni del Centro Italia, ritenuti responsabili, a vario titolo, del reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Altri basi logistiche dei pusher erano in un casale nel Comune di Montecassiano ed un’abitazione di Potenza Picena, entrambe nel Maceratese.
Durante le indagini, durate circa un anno, oltre alle 24 persone raggiunte dall’ultima misura cautelare, sono stati arrestati altri 16 soggetti in flagranza di reato e denunciati altri 14. In tutto sequestrati 6,1 Kg di eroina.
Il procedimento trae origine da un’attività investigativa iniziata a settembre del 2019, a Potenza Picena, quando le attenzioni degli carabinieri del Nucleo Investigativo di Macerata si sono concentrate su uno degli protagonisti della vicenda, un pakistano pluripregiudicato per reati in materia di stupefacenti: con l’aiuto di alcuni connazionali, faceva giungere da fuori regione la droga che, una volta tagliata e confezionata, veniva venduta all’ingrosso e al dettaglio.
La complessa indagine, basata su pedinamenti e servizi di osservazione, e supportata da attività tecniche (intercettazioni telefoniche, ambientali, localizzazioni satellitari di precisione nonché riprese video e fotografiche che hanno documentato le numerose cessioni di stupefacente), ha permesso di far luce su un’imponente crocevia di traffico di eroina.
L’eroina sequestra in un anno di indagini, olre 6 Kg, se avesse raggiunto i mercati di consumo, tagliata (con rapporto di uno a quattro) e divisa in circa 100mila dosi, avrebbe determinato guadagni pari a circa 2 milioni di Euro. Grazie alle numerose testimonianze dei consumatori, si è ricostruito l’ingente giro d’affari creato dagli arrestati: solo nel corso dell’anno 2019, avrebbe fruttato oltre 500mila euro. La maggior parte dei proventi dell’attività di spaccio veniva reinvestita per l’acquisto di ulteriore sostanza stupefacente e per il sostentamento di tutti gli indagati in Italia.