VOLLEY – A volte occorre diffidare delle apparenze.
Perché ogni tanto c’è una bella differenza tra la forma e la sostanza, che bisogna saper cogliere. Con il rischio che possa sembrare fervida immaginazione di fronte ad una striscia negativa di sei sconfitte, le ultime cinque senza punti. Azzardo che però vale la pena tentare se i numeri non portano, e non solo quelli della classifica. Un po’ come a Trento, dove la Lardini ha chiuso la sua partita con un discreto saldo al servizio (6 vincenti a fronte di 9 errori), con un’abbondante raccolta al centro (17 punti tra Argentati e Rita) e con l’ennesima prova di solidità in seconda linea (e non solo per il 59% di positività in ricezione). Ma ha chiuso senza vincere un set e senza punti, che era e resta il problema.
“I numeri dicono che questa non è una squadra in affanno psicologico, altrimenti certe cifre non le fai. La lucidità e l’attenzione che abbiamo messo nell’affrontare la gara sono aspetti sicuramente positivi, però ancora non riusciamo ad essere così efficaci nelle fasi di contrattacco e cambio palla. L’evoluzione che questa Lardini ha fatto non è ancora sufficiente, dobbiamo evidentemente crescere ancora. Però anche a Trento si è vista la volontà di abbattere i propri limiti da parte di questo gruppo”. Le parole sono di Stefano Donati, assistente allenatore di Luca Paniconi, che a Trento ha fatto in tutto e per tutto le veci del suo head-coach rimasto a casa con un’influenza da scoraggiare ogni ragionevole tentativo. “Con Luca ci siamo sentiti spesso: il condividere tanto con lui ha facilitato il mio compito, anche se a fine partita ero sfinito”.
E deluso per il risultato:“Non certo per l’atteggiamento. Abbiamo un gruppo con tanta voglia di fare, che non molla così facilmente. Da domani si torna in palestra con la stessa energia di sempre, perché è lì che si risolvono i problemi”. Guardando avanti, al prossimo appuntamento interno di domenica 21 contro il Club Italia.