Negli ultimi tempi, la pandemia legata al Covid-19 ha costretto tanti lavoratori a spostarsi dalle sedi fisiche allo smart working. Un fenomeno che con molta probabilità, si prorogherà ancora per un paio d’anni (rimanendo ottimisti e salvo cambiamenti radicali).
Di conseguenza, sempre più dipendenti e freelance sono in cerca del monitor per lavorare serenamente e in modo tale da poter svolgere l’attività in modo adeguato. Ma quali caratteristiche deve avere uno schermo da utilizzare per il lavoro?
Quale schermo del monitor per lavoro scegliere?
In nostro aiuto c’è il team di esperti del settore, di MonitorComputer.it, grazie al quale è stata sviluppata questa guida per scegliere il miglior schermo per lavorare.
A patto che il lavoro non riguardi una nicchia ben precisa, come un pannello perfetto per attività fotografiche, editing di video ed elaborazioni particolari, ciò che occorre valutare non è molto.
Una delle migliori tecnologie sviluppate negli ultimi anni, riguarda gli schermi curvi anche in forma rettangolare, in sedici noni, nonché 16:9. Ottimi qualora il lavoratore fosse al centro dello schermo, per una panoramica completa.
In ogni caso, esclusivamente per l’uso lavorativo suggeriamo fortemente di valutare la scelta di un monitor piatto con dimensioni sufficienti (non di meno di 30 pollici).
Sottolineiamo al centro dello schermo, in quanto se la posizione fosse in una angolazione differente, la luminosità, il dettaglio e i contrasti si percepirebbe in maniera differente.
Quale tecnologia e dimensione del monitor adattare al lavoro?
La dimensione di uno schermo di un monitor è importante sia nel caso serva per lavorare, che per il settore gaming. Assodata la dimensione minima di 30’’, come abbiamo suggerito, la scelta del display curvo o piatto è soggettiva.
Quello a cui però non si deve fare a meno è il tempo di risposta ed anche l’input lag. Nel primo caso, misurabile con il valore ms, si osserverà la capacità di passare da un colore all’altro con naturale fluidità.
Il secondo caso, nonché la frequenza d’aggiornamento è più idonea ad un gamer, la quale necessita di almeno 60 Hz e in casi più importanti anche di 144 Hz. Per un uso lavorativo, le pretese di abbassano anche a 30 Hz con schermo di 27 pollici.
Sulla risoluzione c’è da valutare minuziosamente il suo utilizzo. Per un gamer è praticamente indispensabile l’uso di un monitor Ultra HD, anche conosciuto come 4K a 3840 x 2160 pixel.
Se si valutasse un monitor soltanto per lavorare, la scelta potrebbe ricadere su un 2K, noto anche come Full HD a 1920 x 1080 pixel.
Quanto all’impiego del pannello di un monitor ad uso lavorativo, si potrà optare per un TN (Twister Nematic). Quest’ultimo rispetto ai IPS e VA ad esempio, non dà la possibilità di scegliere un ampio angolo di visione e fedeltà di colori.
Questi sono tutti i suggerimenti utili al fine di poter usare un monitor adatto allo smart working e a consentire un gradevole svolgimento dell’attività lavorativa.