ECONOMIA – Il ritmo vertiginoso in cui il capitalismo produce le proprie innovazioni è una delle caratteristiche che, fin qui, hanno consentito ad esso di risultare dominante e vincente rispetto ad altri sistemi economici, portatori di un numero decisamente più basso di contraddizioni ma non altrettanto in grado di sostenere il passo con la modernità avanzante.
Il 2008 aveva portato con sé, come conseguenza della durissima crisi economica, la perdita di fiducia nei confronti dei tradizionali strumenti finanziari? Nessun problema. Dal nulla (o quasi) ecco ila Fintech. Il futuro non è mai stato così presente.
Fintech o, per gli amanti della lingua patria, Tecnofinanza. Ce ne serviamo praticamente ogni giorno, magari senza rendercene conto. Ah sì? Eh sì. “Il Fintech”, – come spiegano gli esperti di Moneyfarm sul loro blog, “è quel settore dell’industria finanziaria che eroga i propri servizi medianti tecnologie digitali”. Effettuate un bonifico attraverso l’app della vostra banca? Fintech. Lanciate un Crowfunding per finanziare la vostra Start-up? Fintech. E di esempi ne esistono a migliaia. Si capisce così il senso del titolo. Il futuro dell’economia è il presente, la Tecnofinanza è ormai una realtà per milioni e milioni di utenti in tutto il mondo.
Naturalmente, il gioco può non apparire così semplice, ma in effetti è esattamente così.Si può prevedere l’obiezione più diffusa. Un conto è andare dal proprio consulente finanziario di fiducia, un altro affidarsi ad un Robo-Advisor; o, ma è lo stesso, quanto fidarsi delle app di pagamento in materia di tutela della propria privacy? Tutto comprensibile, ma le paure o i dubbi sono infondati. Le garanzie offerte dagli istituti che si servono degli strumenti digitali sono alte, pari a quelle dei servizi tradizionali. L’altra faccia della medaglia sono le opportunità. Meno costi di gestione, più duttilità, più versatilità; sembra realmente di riuscire a seguire i cicli rapidissimi del mondo che cambia. Entrare nel mondo Fintech significa aprirsi ad una potenziale bomba di occasione. Basta solo sapersi muovere nella maniera giusta.
Insomma, nel concreto, che cosa inerisce alla Fintech? Beh, abbiamo accennato ai Robo-Advisor, delle chicche da sperimentare a tutti i costi. Si tratta di piattaforme che offrono consulenze finanziarie basandosi su algoritmi, valutando in maniera rapida vantaggi e rischi di un investimento. Certo, il fattore umano non va sottovalutato, e la figura del consulente rimane centrale, specie per i non addetti ai lavori, ma i Robo rappresentano comunque un notevole e atteso passo avanti. Anche il settore delle assicurazioni è stato scosso dalla Fintech, da quando le Start-up hanno lanciato il loro guanto di sfida alle multinazionali, specializzandosi in quella che viene definita Insurtech. Da tenere d’occhio anche gli Smart Contract, uno strumento per ottimizzare tempi e costi della stipulazione dei contratti di compravendita, o l’Open Banking, un settore in espansione che mira a garantire al cliente un controllo sempre più efficiente sui propri movimenti bancari. Senza dimenticare, ovviamente, la tecnologia blochchain e le criptovalute. E non è finita qui, nemmeno lontanamente.
"Sempre più spesso sul mercato ci sono nuovi modi di ricevere finanziamenti o prestiti e misurare il merito creditizio", ha dichiarato Jennifer Byrne di Quesnay, una società che collega le imprese innovative con le aziende tradizionali. "L'intelligenza artificiale, l'apprendimento automatico e la blockchain sono gli argomenti di discussione principale quando parliamo con investitori o dirigenti aziendali".
Abbiamo solo accennato alle potenzialità del Fintech. Innovazione, progresso, futuro. In altre parole, l’ennesima rivoluzione nel campo dell’economia, finanziaria e non.