L’Italia è un paese ricco di storia, risorse e grande inventiva, capace di produrre autentiche eccellenze che vengono conosciute, apprezzate e in molti casi anche invidiate all’estero.
Moda, design, enogastronomia, ma anche turismo, ricerca e innovazione in settori spesso poco noti ai più, sono veramente tante le eccellenze italiane conosciute ed apprezzate nel mondo e da queste si deve senza dubbio ripartire per tentare di superare efficacemente i problemi economici e sociali seguiti al lockdown. Il virus fa ancora paura e anche se la politica nazionale pare orientata ad evitare nuove chiusure generalizzate, quello che avviene in paesi a noi vicini (geograficamente e culturalmente) è quantomeno preoccupante. Non è affatto facile per chi fa impresa pensare oggi al futuro con la giusta dose di ottimismo, ma per fortuna l’Italia è un importante punto di riferimento in numerosi settori. La qualità dei prodotti e delle nostre lavorazioni, la preparazione delle risorse umane, la cura quasi maniacale per i dettagli, fanno spesso apprezzare i prodotti italiani, più all’estero che da noi in patria, dove troppo spesso ci si concentra in primis sul prezzo, cedendo come ovvio a non pochi compromessi sul fronte della qualità.
In un periodo certamente non facile, come quello che stiamo attraversando, si registra una rilevante e per molti versi veramente preoccupante crisi in vari differenti settori industriali, in questo complesso scenario ci sono però nicchie che rappresentano un’eccezione, come la meccanica di precisione. Le lavorazioni meccaniche di precisione, come tornitura e fresatura con altissimi standard qualitativi sono un vero e proprio fiore all’occhiello del Made in Italy, forse poco noto in patria, ma decisamente apprezzato su vari mercati esteri.
Mentre moda e lusso, tipiche bandiere del Made in Italy, nel post covid hanno perso ben il 28% del loro fatturato, incassando un colpo decisamente duro, per l’Istat la stima di luglio dell’indice destagionalizzato della produzione industriale italiana registra una crescita del +7,4% rispetto ai dati del mese di giugno. L’Unione Nazionale Consumatori rileva che nonostante la crescita sia lenta e il gap da colmare per tornare ai livelli pre-Covid ancora piuttosto consistente, il trend sia comunque positivo e faccia decisamente ben sperare per il prossimo futuro. Il percorso non sarà facile, ma i segnali incoraggianti ci sono, questo è già molto.
La pandemia, o quantomeno le sue ricadute economiche, si sconfiggono anche con l’export e quello italiano guarda con crescente interesse verso nuove promettenti rotte, dalla Germania alla Cina, passando per Svizzera, Corea e Singapore. Oltre alle variabili classiche, come il cambio dell’euro con il dollaro ed eventuali tensioni geopolitiche (in particolare in estremo oriente), ora c’è una nuova variabile, il fattore P (di pandemia) con il quale tutti, loro malgrado, devono oggi fare i conti.
La qualità, la storia e la grande cura per il dettaglio insita nell’italianità potrebbe essere una valida arma per farsi strada anche in un momento così complesso a livello internazionale. L’economia del paese dipende anche da tante piccole e semi sconosciute eccellenze, delle quali andare decisamente fieri.