Venticinque mila euro destinati (500 euro ciascuna) a 50 famiglie residenti nella provincia di Macerata che stanno vivendo una situazione di disagio a causa della mancanza di lavoro.
Sono state illustrate stamattina, nel corso di una conferenza stampa svoltasi al Palasport Fontescodella di Macerata, le modalità di attuazione della pregevole iniziativa benefica annunciata in occasione di Gara 3 della finale scudetto fortemente e fortemente voluta dalla proprietà Lube, nelle persone di Fabio Giulianelli, Luciano Sileoni e Simona Sileoni. La somma, corrispondente all’incasso netto della sopra citata partita giocata lo scorso 1 maggio a Osimo contro la Sir Safety Perugia, è stata ufficialmente donata nei giorni scorsi alla Caritas Diocesana di Macerata.
“Ringrazio anche a nome del Vescovo Claudio Giuliodori l’azienda Cucine Lube per questo encomiabile gesto nei confronti delle famiglie maceratesi in difficoltà – ha detto nel corso del suo intervento il direttore della Caritas di Macerata, Mario Bettucci, presente all’incontro insieme – segno inequivocabile di come una realtà industriale e anche sportiva così importante, del nostro territorio, sappia porre dei gesti di vicinanza nei confronti di chi è danneggiato materialmente e psicologicamente da questa emergenza dettata dalla crisi economica. Per ciò che riguarda l’utilizzo di questa somma, e soprattutto le modalità, abbiamo concordato con la Lube che il contributo non venga distribuito a pioggia, bensì venga inserito in un percorso di sostegno che aiuti la famiglia a riprendere la china dal bisogno contingente, dalla mancanza di reddito per il lavoro che non c’è, dalla presenza di bambini, di minori, dalla difficoltà abitativa a rischio. Quindi questi 25 mila euro andranno ad alimentare il fondo diocesano “La solidarietà a lavoro”, un progetto della diocesi di Macerata coordinato dalla Caritas che prevede la conoscenza delle difficoltà della famiglia, la loro presa in carico, la condivisione con la Parrocchia di provenienza e con i servizi sociali del Comune di residenza, l’individuazione di un tutor o una famiglia che accompagni la famiglia richiedente. Dal 2010 ad oggi sono 110 le famiglie prese in carico, per un totale di 396 persone sostenute. E questa iniziativa della Lube ci da anche modo di rinnovare l’invito a sostenere questo fondo, utile a ridare speranza a molte persone”.
A margine dell’incontro, che ha visto la partecipazione di tutta la stampa locale, la presidente Simona Sileoni ha ribadito le prerogative di questo gesto, che consolida ulteriormente lo strettissimo e sempre vivo rapporto dell’azienda Cucine Lube e della società sportiva Lube volley, di cui è proprietaria, con la solidarietà. “Siamo sempre e comunque attenti al nostro territorio e quindi a ciò che ci succede intorno – ha detto la presidente Sileoni – Abbiamo così deciso di cogliere l'occasione del primo maggio, giorno di gara 3 della finale scudetto al Pala Baldinelli ma anche Festa dei lavoratori, per cercare di aiutare chi in questo momento è stato colpito dalla crisi e vive una situazione di bisogno. La grave congiuntura economica, purtroppo, sta costringendo molte famiglie italiane a dover affrontare dei disagi che solo qualche anno fa erano impensabili per la realtà maceratese, da sempre prolifica nel mondo del lavoro. Il nostro è stato un gesto piccolo ma concreto, per dar loro una mano, ma vuole essere anche uno stimolo per tutte le altre realtà del territorio, affinché si adoperino a loro volta per aiutare chi è più sfortunato di noi. Ci siamo affidati alla Caritas perché si tratta di un’associazione che da sempre svolge la propria attività in questo ambito, conosce molto bene quello che è il termometro della situazione, e ci fornirà un rendiconto dettagliato di come verrà utilizzata la somma donata, il tutto naturalmente nel massimo rispetto della privacy e della dignità delle persone che ne beneficeranno”.
Chiunque voglia contattare la Caritas Diocesana di Macerata per avere informazioni sui progetti di aiuto attivati può farlo scrivendo una mail all’indirizzo caritas@diocesimacerata.it.