MACERATA – Si è spento all'età di 71 anni Gian Mario Maulo, ex sindaco di Macerata.
“Un sindaco – scrive Carancini – che ha saputo rompere un modo di interpretare la politica, introducendo un nuovo modello frutto di un percorso innovativo con la base elettorale e i cittadini che diventano protagonisti, fondato sulla condivisione e la partecipazione. E’ stato, infatti, artefice della rottura di uno schema fino a qual momento in uso che prevedeva candidature calte dall’alto senza un vero confronto con la città. Dal 2005 al 2010 è stato anche un presidente del consiglio comunale puntuale, serio e integerrimo, molto istituzionale, ma ha saputo aprirsi al dialogo e instaurare un rapporto corretto e aperto tra Consiglio comunale e giunta. Era molto netto nelle sue posizioni che difendeva fino in fondo con passone ma nello stesso tempo interpretava anche il ruolo intendendolo come servizio. Esprimo il senso del più vivo cordoglio a nome mio personale, della Giunta, dell’intera amministrazione comunale e di tutta la città per la morte di un uomo sensibile che ha saputo servire fino in fondo le istituzioni”
Maulo fu eletto primo cittadino di Macerata nel ballottaggio del 5 dicembre 1993 con 14.758 voti contro i 10.460 dell’altro candidato Evio Hermas Ercoli. Con Maulo per la prima volta dopo 47 anni il centrosinistra ha governato in Comune. Per la sfida decisiva l'affluenza alle urne fu del 74,43 per cento. Già nel primo turno, il 21 novembre del 1993, ad aggiudicarsi la vittoria era stato ancora, con 8.462 voti, Gian Mario Maulo, il cattolico che guidò la coalizione composta da Pds, Città dell'uomo, Rifondazione comunista e Rete,
Anche il consigliere regionale Angelo Sciapichetti ha postato un messaggio su facebook: "È scomparso un protagonista della vita civile cittadina. Fu il primo Sindaco di Macerata eletto direttamente dai cittadini. Erano anni di grandi speranze e profondi cambiamenti. Siamo partiti da posizioni diverse ma non distanti, nel corso degli anni ci siamo incontrati e ritrovati.Ricordo i tempi della costruzione di "Città dell'Uomo" i confronti accesi, franchi ma sempre rispettosi. Non potrò mai dimenticare la sua passione civile, la sua tenacia, la sua caparbietà e determinazione con cui difendeva le sue scelte un esempio autentico di quel "cattolico adulto" di cui qualche anno dopo ha parlato Romano Prodi".