CIVITANOVA – Contro il presidente del consiglio comunale di Civitanova inoltrato un esposto al Prefetto di Macerata.
L’iniziativa è dei consiglieri Giulio Silenzi, Mirella Franco, Yuri Rosati, Tommaso Claudio Corvatta, Massimiliano Ghio, Pier Paolo Rossi, Marco Poeta. Il mancato rispetto dello Statuto comunale e il comportamento di parte sono gli elementi di contestazione avanzati dagli esponenti della minoranza consiliare.
"Nell’esposto viene evidenziato – si legge in una nota stampa – “il comportamento del Presidente del Consiglio Comunale di Civitanova Marche, Claudio Morresi, che dopo la seduta consiliare di lunedì 31 luglio 2017 andata deserta per mancanza del numero legale, ha convocato d'urgenza, in pari data, per mercoledì 2 agosto 2017, una nuova adunanza, senza alcuna previa riunione dei capigruppo consiliari. Il Presidente Morresi, calpestando quanto previsto dall'art. 13 sia dello Statuto Comunale che del Regolamento del Consiglio Comunale, si è reso protagonista di un comportamento autoritario, non solo convocando d'urgenza il Consiglio con punti all'ordine del giorno non legittimanti l'uso di tale proceduta, ma soprattutto omettendo di convocare i capigruppo consiliari.
Al riguardo l'art. 13 del Regolamento del Consiglio dispone: "1. I Capigruppo Consiliari costituiscono la Conferenza dei Capigruppo presieduta dal Presidente del Consiglio. La conferenza dei capi gruppo è organismo consultivo del presidente del Consiglio per la definizione del calendario dei lavori del contenuto dell'ordine del giorno, per la risoluzione di incidenti procedimentali durante i lavori del Consiglio stesso e per il coordinamento delle attività delle Commissioni Consiliari. Le decisioni ed i pareri sono assunti a maggioranza dei voti espressi. Ciascun Capogruppo esprime tanti voti quanti sono i componenti del gruppo”. 12. Ove la riunione della conferenza dei capi gruppo convocata dal Presidente per la convocazione del Consiglio Comunale e per la formulazione dell'ordine del giorno della seduta non sia valida a norma del precedente comma 8, il Presidente, d'intesa con il Sindaco, procede autonomamente.”
Sempre in relazione a tale profilo l'art. 13, comma 1 dello Statuto comunale recita testualmente: "1.La Conferenza dei Capigruppo è un organismo consultivo del Presidente del Consiglio per la definizione del calendario dei lavori, del contenuto dell'ordine del giorno, per la risoluzione di incidenti procedimentali durante i lavori del Consiglio stesso e per il coordinamento delle attività delle commissione consiliari”. L'indizione della conferenza dei capigruppo, pertanto, era atto assolutamente obbligatorio e necessario per legittimare una nuova convocazione dell'Assise Consiliare. In quella sede, inoltre, il Presidente avrebbe potuto e dovuto motivare il motivo dell'urgenza, che il richiamo tautologico agli articoli 54, comma 5, e 58, comma 3, del vigente Regolamento non contribuisce ad esplicitare. Invece, la convocazione del Consiglio Comunale di mercoledì 2 Agosto 2017 ha sottratto dagli argomenti all'ordine del giorno i due veri punti urgenti ed indifferibili posti all'ordine del giorno del consiglio comunale del 31 Luglio 2017, ovvero il riconoscimento dei debiti fuori bilancio per interventi urgenti e per mancata devoluzione mutui, riproponendo inalterati tutti gli altri argomenti che sicuramente avrebbero potuto essere discussi nel corso di una seduta non convocata d'urgenza. Ciò, oltre tutto, è avvenuto senza alcuna previa indizione della conferenza dei Capigruppo e senza motivazione. Il Presidente Morresi ha deciso tutto con la sola maggioranza consiliare, dimostrando così di essere il presidente di una parte e non, come il suo ruolo richiederebbe, di tutto il consiglio comunale. Invece l'art. 9, comma 8 dello Statuto Comunale prevede, tra l'altro, che il Presidente del Consiglio rappresenti il Consiglio Comunale dell'ente e convochi il Consiglio fissando la data e l'ordine del giorno sentita la Conferenza dei Capigruppo.
Inoltre, l'art. 11 del Regolamento del Consiglio Comunale dispone, tra l'altro, che il Presidente nell'esercizio delle sue funzioni si ispiri a criteri di imparzialità, intervenendo a difesa delle prerogative del Consiglio e dei singoli consiglieri e che per assicurare il buon andamento dei lavori possa programmare periodicamente il calendario dell'attività consiliare, d'intesa con il Sindaco e sentita la conferenza dei Capigruppo. Sulla scorta di quanto accaduto non si può invece far altro che constare un modo di fare censurabile, assolutamente contra legem. Si chiede, pertanto, l'intervento del Prefetto a garanzia della regolarità del funzionamento del consiglio comunale".