SALUTE E BENESSERE – Sono le Marche le leader in Italia per consumo di frutta e verdura, con l’86,8 per cento della popolazione che ne mangia almeno una porzione al giorno, contro l’82,9 per cento della media nazionale.
A sostenerlo è un’analisi della Coldiretti regionale sulla base del rapporto Osservasalute 2015 che prende in esame quali sono i cibi maggiormente presenti sulle tavole quotidiane nelle varie regioni. Dai dati emerge che i marchigiani dai tre anni in su che mettono nel piatto ogni giorno almeno un ortaggio o un frutto sono 1,3 milioni, con una percentuale che dall’inizio della crisi è aumentata, in controtendenza rispetto al dato nazionale che ha visto un calo dei consumi di ortofrutta. Nel 2008 in Italia mangiava frutta e verdura tutti i giorni l’85,1 per cento dei cittadini, mentre nelle Marche erano pochi di più, l’85,7. Oggi il divario è aumentato di oltre quattro punti percentuali. Tra frutta e verdura, i marchigiani preferiscono comunque di gran lunga la prima, consumata dal 75 per cento del totale. Ma scorrendo la “classifica” delle tavole regionali quotidiane emerge anche che le Marche sono quelle che mangiano a livello nazionale più salumi (l’86 per cento li consuma almeno una volta al giorno), carni bianche (il 54 per cento) e carni di maiale (il 55 per cento). Gettonatissimi anche il pesce (siamo secondi dopo la Campania), la carne bovina (terzi dopo Sicilia e Calabria), pane e pasta (quinti in classifica) e uova, mentre inferiori alla media sono gli acquisti di formaggi, legumi in scatola, latte e snack. All’aumento dei consumi di ortofrutta ha contribuito, secondo Coldiretti, la diffusione del fenomeno dei mercati degli agricoltori di campagna Amica. Nelle Marche si è partiti circa sei anni fa con una sessantina tra mercati e fattorie. Oggi il circuito regionale ne conta quasi quattrocento, di cui una cinquantina di farmers market a marchio. “La rete di Campagna Amica è diventato un fenomeno economico e sociale capace di creare reddito e nuova occupazione ma anche di influenzare i modelli consumo introducendo i concetti di stagionalità e km zero – conferma il presidente di Coldiretti Marche, Tommaso Di Sante -. Il nostro è un progetto che è cresciuto nei numeri e nella considerazione della società e che ha ancora ampi margini di sviluppo”.