Tutto sulla maternità surrogata, il percorso completo che si deve affrontare, dalla fecondazione al parto di cosa si tratta e dove è legale.
Quello della maternità surrogata è un argomento del quale si sta parlando molto già da tempo. Negli ultimi giorni la Ministra Roccella ci ha tenuto alimentare il dibattito sull’argomento.
Quando si parla di maternità surrogata o di utero in affitto si intende la stessa cosa, si fa riferimento ad un percorso di fecondazione assistita in cui una donna porta a termine la gravidanza fino al parto rinunciato poi ai diritti sul bambino. Solitamente lo fa per una coppia o per un’altra persona. La persona che vive la gravidanza è indicata come madre surrogata e generalmente viene ricompensata essendo pagata parecchi soldi, si parte da circa 50.000 € per arrivare fino a 200.000 a seconda del paese in cui si trova.
Le persone solitamente ricorrono a questo tipo di servizio quando purtroppo non possono portare a termine da sole una gravidanza. Può accadere per diversi motivi tra cui patologie, assenza congenita dell’utero o della vagina, cancro all’utero, malformazioni, forme gravi di endometriosi e ed altri problemi.
Dal punto di vista legislativo secondo una circolare del ministero degli esteri, le coppie etero sessuali per far si che venga archiviato il procedimento devono dimostrare di possedere un certificato di nascita che attesti che sono state seguite tutte le procedure dello Stato in cui è stato concepito il bambino in queste modalità.
Per le coppie dello stesso sesso invece la trascrizione non è effettuata in maniera uniforme. Questa procedura è legale nel Regno Unito, nei Paesi Bassi, in Danimarca, in Portogallo, in Belgio in Ucraina, in Grecia e in Georgia, è legale anche negli Stati Uniti e in Canada.
In Italia non è legale ed è vietato con l’articolo 12 comma 6 nel quale si dichiara che chiunque faccia una cosa del genere può essere punito con la reclusione che va da tre mesi a due anni, oltre che con una multa che va da 600.000 € e che può arrivare fino ad 1 milione.
Non sembrano esserci passi in avanti in quanto proprio negli ultimi giorni Lega e Fratelli D’Italia hanno proposto una legge che vada a perseguire anche chi commette la pratica all’estero.