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Mazzoncini, FS, parla del nuovo piano industriale

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michael

ECONOMIA – L' AD di FS, Renato Mazzoncini, ha recentemente presentato il nuovo piano industriale alla presenza del Presidente del Consiglio Renzi. La presentazione è avvenuta nella capitale, presso la stazione Tiburtina.

Un piano industriale molto ambizioso, che nei prossimi 10 anni si dovrebbe rivolgere non solo ai treni, ma spaziare anche nel settore del trasporto locale "su gomma", ed alla lunga percorrenza, senza dimenticare gli investimenti all’estero. In totale, dal 2017 al 2026 l’investimento dovrebbe raggiungere la cifra di 94 miliardi di Euro, e prevede anche la fusione con Anas e l’acquisizione di alcune aziende di trasporto pubblico in varie città.

Il tutto naturalmente senza che FS abbandoni il settore dell’alta velocità, ed il rinnovamento del parco mezzi, visto che sono in arrivo 500 nuovi treni, destinati al trasporto regionale su rotaia. La scommessa di Mazzoncini per quanto riguarda l’estero è quella di una crescita dei servizi, sia ferroviari che di mercato, oltre a divenire, come già accaduto in Iran, "General Contractor" per quanto riguarda la realizzazione delle linee in quei pasi che hanno dei forti gap dal punto di vista delle infrastrutture.

In Italia invece si punta a "scalare" il settore del trasporto su gomma puntando anche sulle app e sul digitale, in modo da divenire una azienda di "mobilità integrata" che si occupi di tutti i bisogni del viaggiatore sia che si tratti di mobilità su rotaia su gomma ed anche aerea. In totale nel piano è previsto che circa il 70% degli investimenti del prossimo decennio siano al di fuori di quello che è l’attuale "business" di FS.

Nel piano industriale illustrato da Renato Mazzoncini, è prevista anche una crescita dei ricavi, che a fine 2016 sono stati stimati a 9 miliardi di euro e che dovrebbero arrivare, nel 2026, alla cifra di 17,6 miliardi. Anche il margine operativo lordo, "Ebidta" dovrebbe crescere, dall’attuale cifra di 2,3 miliardi, ai 4,6 del 2026. Tutto questo si tradurrà anche in un aumento del numero dei dipendenti, che dovrebbe salire dagli attuali 69 mila sino a 100mila al termine dei dieci anni, non considerando eventuali aumenti di personale dovuti a nuove acquisizioni ed integrazioni di aziende, specialmente per quanto riguarda il trasporto pubblico locale. I 94 miliardi di investimento previsti dal piano decennale sono destinati alle infrastrutture, 74, all’acquisto di nuovi treni, 13, ed allo sviluppo tecnologico, 7.

La presentazione alla stazione Tiburtina è avvenuta alla presenza del premier Matteo Renzi, il quale ha parlato del piano di FS come di un segnale che l’Italia vuole dare all’Europa riguardo alla necessità di investire, specialmente sulle infrastrutture. Renzi si è detto inoltre molto interessato alla "digitalizzazione" dell’azienda ferroviaria, che oltre a cambiare il modello di business, dovrebbe rappresentare un notevole salto di qualità.

Il Premier ha ribadito l’importanza di un piano decennale, che guardi al lungo periodo, e che sappia anche "rischiare" e nello stesso tempo tenga uniti gli sforzi per i settori di eccellenza, come l’alta velocità, con quelli che vanno incontro alle esigenze dei "pendolari" che giustamente reclamano per i loro spostamenti nuovi treni e nuovi autobus.

Per quanto riguarda l'estero, l'obiettivo indicato dal piano è quello di portare la percentuale dei ricavi dal 13 al 23%, per raggiungere, nel 2026, i 4,2 miliardi di euro. Per far questo si dovranno acquisire altri contratti di costruzione di linee alta velocità, non solo in Medio Oriente, ma anche in altre zone del mondo, come l’Africa, l’India ed i paesi del Sud Est dell’Asia.

 

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